Il cda di Banca Intermobiliare (Bim) ha approvato il nuovo piano industriale 2019-2021 volto a rilanciare la private bank torinese quale operatore indipendente nel private banking di fascia alta. A tal fine, su iniziativa del nuovo azionista di controllo Trinity Invetments, sono state avviate le operazioni di de-risking e di rafforzamento patrimoniale, per poi potersi concentrare sul rilancio commerciale e sul miglioramento dei prodotti/servizi offerti alla clientela.
Il rinnovato board di Banca Intermobiliare (Bim), riunitosi ieri, ha approvato il nuovo piano strategico 2019-2021, con l’obiettivo di consolidare il posizionamento strategico come operatore indipendente nel private banking di fascia alta.
Il tutto tramite di un numero ristretto di private banker qualificati, in grado di garantire un servizio personalizzato a clienti con esigenze di consulenza evoluta, sfruttando anche le opportunità legate alla nuova normativa Mifid2.
Per il rilancio della private bank torinese sono stata avviate, su iniziativa del nuovo azionista di maggioranza Trinity Investments, le operazioni di de-risking (cessione dei crediti deteriorati e del portafoglio immobiliare) e di rafforzamento patrimoniale (aumento di capitale). Tutto ciò allo scopo di raggiungere il fondamentale obiettivo di adeguare la solidità patrimoniale del gruppo ai massimi livelli di mercato.
Con il prossimo completamento delle suddette operazioni, potrà riprendere slancio il programma di sviluppo della rete commerciale e delle masse in amministrazione e gestione. Con il ritorno ad una completa focalizzazione sul private banking, nel periodo di piano, si prevede una attività creditizia circoscritta alla forma del lombard, per volumi contenuti e secondo rigorose politiche di valutazione del merito creditizio.
Sono previste azioni di intervento sulla gamma di offerta, che sarà arricchita sia nelle modalità di erogazione della consulenza finanziaria, sia nell’offerta di prodotti mirati alla clientela private.
La redditività degli asset è prevista pari a 95 bps al 2021. Le avviate iniziative di rinnovamento della struttura operativa consentiranno di riportare il cost/income ratio all’81% nel 2021. Sono previste specifiche iniziative di razionalizzazione di tutte le voci di spesa, anche attraverso il perseguimento delle sinergie possibili con le società controllate.
Gli investimenti destinati al rinnovamento di processi e sistemi superano i 17 milioni e permetteranno di completare la migrazione dei sistemi informativi e l’adozione di nuove e più innovative soluzioni al servizio della clientela, dei banker e del personale, in una logica di digitalizzazione dei documenti e dei processi.
I principali indicatori chiave prevedono a fine 2021 una rete di oltre 200 private banker, un RoA pari a 95 bps, un cost/income target pari all’81%, asset ponderati per il rischio inferiori a 600 milioni; requisiti patrimoniali nettamente superiori ai limiti regolamentari.
Si segnala che in ragione delle nuove valutazioni conseguenti all’approvazione del piano strategico, la perdita netta del semestre comunicata in via preliminare lo scorso 9 agosto (i conti definitivi saranno approvati il prossimo 28 settembre) si incrementa di 36 milioni per effetto dell’intervenuta svalutazione, pari a 18,5 milioni, dell’avviamento relativo alla partecipata Symphonia Sgr, nonché della svalutazione di crediti per imposte anticipate pari a 17,5 milioni.