Carel ha chiuso il primo semestre 2018 con ricavi in aumento del 9,1% a 138,8 milioni (+12,1% a cambi costanti), grazie al buon andamento registrato in entrambe le aree di business nelle quali opera il gruppo – HVAC e Refrigerazione – cresciute rispettivamente del 7,4% a 85,4 milioni e del 15,7% a 49,9 milioni.
A livello di aree geografiche, si registrano performance a cambi costanti positive in tutti i principali mercati di riferimento, ad eccezione dell’Asia Pacific Sud (-10% a 5,8 milioni, -2,9% a cambi costanti). Da segnalare in particolare l’incremento del fatturato in Europa Occidentale (+13% a 73 milioni) e nell’area Altri paesi europei, Medio Oriente e Africa (+30% a 23,8 milioni).
Per quanto riguarda la gestione operativa, l’Ebitda ha segnato un calo dell’8,4% a 26,4 milioni, interamente attribuibile ai costi non ricorrenti per 5 milioni sostenuti per la quotazione in Borsa avvenuta lo scorso 11 giugno. Al netto di tale effetto, l’Ebitda adjusted è aumentato del 10,6% a 29,2 milioni, con una marginalità al 21% (+30 punti base).
Il semestre si è chiuso con un risultato netto in diminuzione del 7,7% a 15,6 milioni, nonostante la riduzione del tax rate passato dal 24,5% al 20,5 per cento. Escludendo gli oneri non ricorrenti, l’utile netto (adjusted) è aumentato del 14,3% a 19,3 milioni.
Dal lato patrimoniale, la posizione finanziaria netta riporta liquidità per 15,2 milioni, in calo rispetto ai 40,2 milioni al 31 dicembre 2017 principalmente per effetto dell’iscrizione dei debiti per dividendi ancora da distribuire per 20 milioni e al pagamento di dividendi per 10 milioni.
Per il prosieguo dell’esercizio, Carel prevede di poter mantenere anche per il secondo semestre un trend di crescita dei ricavi vicino a quello del primo, mentre la marginalità al netto dei costi non ricorrenti dovrebbe mantenersi in linea a quella raggiunta nell’esercizio precedente.