Il Ftse Italia Banche chiude l’ottava con uno scatto del 6% e sovra-performando di sei punti percentuali l’omologo europeo (invariato), sostenendo anche il Ftse Mib (+0,9%).
Il mercato ha trovato sollievo dalle rassicurazioni giunte dal presidente del consiglio, Giuseppe Conte, e dai vice premier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, sul fatto che le misure che saranno implementate per sostenere l’economia non peggioreranno il deficit pubblico.
In tale contesto lo spread Btp-Bund nel corso dell’ottava è notevolmente sceso in area 250 pb dai 290 punti base della chiusura di quella precedente, consentendo al comparto bancario effettuare un poderoso rimbalzo. Il settore è stato sostenuto anche dall’ufficialità della proroga per altri sei mesi della garanzia pubblica (Gacs) utilizzata nell’ambito della cartolarizzazione degli Npl, con il relativo decreto già pronto. Intanto, gli istituti coinvolti negli stress test avrebbero dovuto inviare le simulazioni emerse nei due scenari ipotizzati,
Forti acquisti su tutti i titoli del listino principale, tra i quali spicca l’exploit di Ubi (+12,9%), sostenuta anche dall’upgrade da ‘neutral’ a ‘overweight’ da parte di JP Morgan con target price a 4,20 euro e con la banca che nel frattempo sta accelerando nella razionalizzazione degli organici e nella riforma della governance. Significativo rally anche di Banco Bpm (+10,1%), che sta lavorando al completamento del de-risking pianificato con la possibilità molto concreta di fare anche meglio. Molto bene anche Bper (+8,3%) e Mediobanca (+8%).
Identico copione anche sul Mid Cap con Popolare Sondrio (+6,7%) e Mps (+6,1%), che continua a lavorare sulla riduzione dello stock di crediti deteriorati, seguite da Credem (+2,9%) e Creval (+4,1%), con il mercato che resta in attesa delle mosse dei principali azionisti di quest’ultimo in vista dell’assemblea del 12 ottobre con all’ordine del giorno la revoca dell’attuale board. Richiesta formulata dal socio Dgfd, con il board che non ne ha condiviso le motivazioni e con i vertici che hanno ricevuto parole di apprezzamento dall’altro azionista Crédit Agricole.
Tra le Small Cap chiude in controtendenza Carige (-1,1%), a poco meno di due settimane dall’assemblea che dovrà rinnovare il board e che vede contrapposti Vittorio Malacalza da una parte e la cordata capitanata da Raffaele Mincione dall’altra. Malacalza, nel frattempo portatosi oltre il 24% del capitale, ha presentato un ricorso al Tribunale di Genova per escludere l’ammissione all’assemblea per il rinnova del cda della lista presentata da Mincione, con quest’ultimo che ha anche ricevuto l’appoggio dell’Associazione dei Piccoli Azionisti (cui fa capo lo 0,7% del capitale). Nel frattempo, la Sga ha portato la sua partecipazione appena sotto il 5 per cento. Forte risalita per Banca Profilo (+5,4%).