Piazza Affari chiude la seduta al primo posto fra le Borse europee, trainata soprattutto dalla contestuale discesa dello spread Btp-Bund.
Il Ftse Mib archivia le contrattazioni in rialzo del 2,3% a 20.918 punti, sovra-performando il Dax di Francoforte (+0,2%), il Cac 40 di Parigi (+0,3%) e l’Ibex 35 di Madrid (+1,1%). Flat il Ftse 100 di Londra che sconta il rafforzamento della sterlina a 1,302 dollari e 0,891 nei confronti dell’euro dopo le dichiarazioni del capo negoziatore Ue per la Brexit, Michael Barnier, secondo cui un accordo nei prossimi due mesi è realistico.
Oltreoceano gli indici americani viaggiano in frazionale rialzo dopo la debolezza di venerdì in scia alla diffusione del job report americano più inflattivo delle stime. I dati sul mercato del lavoro, infatti, sembrano dare sostegno alla politica gradualmente restrittiva della Fed e potrebbero portare ad un ulteriore intervento sul costo del denaro dopo il prossimo rialzo dei tassi previsto per la riunione di fine mese. Questo giovedì, invece, si conosceranno le delibere della Bce, da cui non si aspettano novità di rilievo.
Nel comparto obbligazionario si registra una nuova discesa dello spread tra i titoli di Stato italiani e il benchmark tedesco, dopo le dichiarazioni concilianti del Governo sul rispetto delle regole europee nella redazione della legge di bilancio. Il differenziale è in calo di circa 14 punti base a 250 bp, con il rendimento del decennale italiano al 2,9 per cento.
Dinamica che sostiene in parte anche l’euro, in rialzo a 1,16 dollari e in area 128,9 yen, mentre il cambio fra biglietto verde e valuta nipponica si attesta a 111,1.
A livello internazionale il focus rimane sulle questioni commerciali, dopo la minaccia di Donald Trump di introdurre ulteriori nuovi dazi su 267 miliardi di prodotti cinesi. Un importo che, sommato a quelli già in vigore e ai 200 miliardi già annunciati, andrebbe sostanzialmente a coprire l’intero valore delle importazioni da Pechino.
Tra le materie prime, petrolio in rialzo con Wti e Brent rispettivamente a 68,4 e 77,7 dollari al barile dopo il peggior calo settimanale degli ultimi due mesi sulle speculazioni legate all’aumento delle scorte.
A Piazza Affari balzo di LEONARDO (+7,2%), che ha deciso di procedere all’esercizio del diritto di prelazione sull’acquisto del 98,54% di Vitrociset. Inoltre, il Ceo Alessandro Profumo ha minimizzato l’impatto su Leonardo delle sanzioni americane nei confronti dell’Iran.
In rally i bancari INTESA (+4,5%), UNICREDIT (+4,7%), BANCO BPM (+4,9) e MEDIOBANCA (+4,4%) in scia alla riduzione dello spread. Denaro anche su MEDIASET (+4,8%), ENEL (+3,6%) e su TELECOM ITALIA (+2,9%), dopo la risposta di Elliott a Vivendi e il cda in cui sono stati analizzati i meccanismi dell’asta per il 5G. Deboli invece FERRAGAMO (-1%), ATLANTIA (-0,7%) e FERRARI (-0,6%).