Intorno alle 15:50 Milano resta in vetta alle Borse europee, con il Ftse Mib in rialzo del 2,4% trainato dai bancari in scia alla riduzione dello spread Btp-Bund.
Guadagni contenuti per il Dax di Francoforte (+0,3%), il Cac 40 di Parigi (+0,6%) e l’Ibex 35 di Madrid (+1,3%) mentre il Ftse 100 di Londra (+0,1%) sconta il rafforzamento della sterlina a 1,302 dollari e 0,891 nei confronti dell’euro dopo le dichiarazioni del capo negoziatore Ue per la Brexit, Michael Barnier, secondo cui un accordo nei prossimi due mesi è realistico.
Oltreoceano gli indici americani hanno aperto in rialzo dello 0,3-0,4%, rimbalzando dopo la debolezza di venerdì in scia alla diffusione del job report americano più inflattivo delle stime.
Numeri che dovrebbero dare sostegno alla politica gradualmente restrittiva della Fed e potrebbero portare ad un ulteriore intervento sul costo del denaro dopo il prossimo rialzo dei tassi previsto per la riunione di fine mese. Questo giovedì, invece, si conosceranno le delibere della Bce, da cui non si aspettano novità di rilievo.
Nel comparto obbligazionario si registra una nuova discesa dello spread tra i titoli di Stato italiani e il benchmark tedesco, dopo le dichiarazioni concilianti del governo sul rispetto delle regole europee nella redazione della legge di bilancio. Il differenziale è in calo di circa 11 punti base a 253 bp, con il rendimento del decennale italiano al 2,94 per cento.
Dinamica che sostiene in parte anche l’euro, in rialzo a 1,16 dollari e in area 129 yen mentre il cambio fra biglietto verde e valuta nipponica si attesta a 111,15.
A livello internazionale il focus rimane sulle questioni commerciali, dopo la minaccia di Donald Trump di introdurre ulteriori nuovi dazi su 267 miliardi di prodotti cinesi. Un importo che, sommato a quelli già in vigore e ai 200 miliardi già annunciati, andrebbe sostanzialmente a coprire l’intero valore delle importazioni da Pechino.
Tra le materie prime, petrolio in rialzo con Wti e Brent rispettivamente a 68,4 e 77,7 dollari al barile dopo il peggior calo settimanale degli ultimi due mesi sulle speculazioni legate all’aumento delle scorte.
Tornando a Piazza Affari vola LEONARDO (+7,7%) che ha deciso di procedere all’esercizio del diritto di prelazione sull’acquisto del 98,54% di Vitrociset. Inoltre, il Ceo Alessandro Profumo ha minimizzato l’impatto su Leonardo delle sanzioni americane nei confronti dell’Iran.
Corrono i bancari INTESA (+4,9%), UNICREDIT (+4,7%), BANCO BPM (+4,3%), MEDIOBANCA (+4%) e BPER (+3,9%) in scia alla riduzione dello spread. Ben intonate anche ENEL (+3,6%), MEDIASET (+3,8%) e anche TELECOM ITALIA (+3,8%), dopo la risposta di Elliott a Vivendi e il Cda in cui sono state analizzati i meccanismi dell’asta per il 5G. Deboli FERRAGAMO (-0,5%) e TENARIS (0,5%).