Ottava di vendite per il Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale che lascia sul terreno 1,9 punti percentuali, sottoperformando il corrispondente indice europeo (-3,1%) e il Ftse Mib (+0,9%).
In calo nelle ultime cinque sedute anche le quotazioni del greggio, con il Wti a 67,5 $/bl (-3,2% w/w) e il Brent a 76,5 $/bl (-1,5% w/w) poco dopo la chiusura di venerdì. A pesare sul andamento del petrolio sono stati i timori di un contagio della crisi dei mercati emergenti sulla domanda di energie, oltre che l’aumento delle scorte presso l’hub di Cushing. Il dato generale sulle scorte Usa fornito dall’EIA ha invece evidenziato un calo oltre le attese.
In rosso le big del settore, tra cui le vendite penalizzano maggiormente Tenaris (-6,2%).
Prese di beneficio su Saipem (-3%) dopo aver toccato nel corso dell’ottava nuovi massimi da febbraio 2017 in scia all‘outlook positivo per le oil service proposto da Morgan Stanley, che ha inoltre alzato il target price da 5,8 a 6,7 euro.
Ribasso più contenuto per Eni (-1,6%) che ha in parte beneficiato della vittoria della joint venture Union Fenosa Gas all’arbitrato da 2 miliardi di dollari contro lo stato egiziano. La società inoltre ha completato con successo il collocamento di due prestiti obbligazionari in dollari per complessivi 2 miliardi.
Tra le Mid Cap, in controtendenza Maire Tecnimont (+1,7%) in scia all’annuncio di un nuovo contratto in Algeria del valore di 248 milioni di dollari.
Crolla invece Saras (-14,1%) dopo la cessione del 10% del capitale al prezzo di 2 euro per azione da parte delle holding della famiglia Moratti. Inoltre, ha pesato sul titolo anche il downgrade da parte di Kepler Cheuvreux.
Infine, settimana positiva per le società a minore capitalizzazione d’Amico (+3,3%) e Gas Plus (+0,4%).