Assogestioni – Pesante calo della raccolta netta da inizio anno (-85%)

Il comparto del risparmio gestito, a luglio, ha registrato deflussi per 483 milioni (sottoscrizioni per 10,4 miliardi nel mese di confronto). Un andamento ascrivibile ai riscatti registrati nel comparto dei fondi per 1,1 miliardi (raccolta netta positiva di 10,4 miliardi a luglio 2017), solo in parte compensati dai flussi positivi delle gestioni di portafogli pari a 598 milioni (-86,6% annuo). Il flusso di luglio porta il totale dei primi sette mesi del 2018 a 9,3 miliardi (-84,8% rispetto al periodo di confronto). Esaminando gli afflussi per tipologia di fondi, a luglio la performance più significativa è stata realizzata dagli azionari (1,2 miliardi), seguiti dai bilanciati (1,1 miliardi). Quelli obbligazionari e quelli monetari, al contrario, hanno registrato riscatti rispettivamente per 2,6 miliardi e per 1,8 miliardi.

Il settore dell’asset management, a luglio, ha registrato una raccolta netta negativa di 483 milioni, a fronte di flussi positivi pari a 10,4 miliardi nel mese di confronto. Si tratta del terzo mese consecutivo in rosso.

Un andamento imputabile ai riscatti che hanno colpito i fondi comuni di investimento per 1,1 miliardi (flussi positivi per 5,7 miliardi a luglio 2017), compensati solo in parte dalla raccolta netta positiva delle gestioni di portafogli attestatasi a 598 milioni (-86,6% rispetto al mese di confronto).

Nello specifico, la raccolta netta evidenzia che, all’interno delle gestioni collettive, i fondi aperti hanno scontato deflussi per 1,1 miliardi (sottoscrizioni per 5,7 miliardi a luglio 2017), risentendo della forte correzione riscontrata sui mercati. Il dato spinge il totale da inizio anno a 8,9 miliardi (-81,4% rispetto ai primi sette mesi del 2017). I fondi chiusi, invece, hanno riportato moderati riscatti per 8 milioni (+189  milioni nel periodo di confronto). Il flusso di luglio porta il totale dei primi sette mesi a 591 milioni (valore in linea con il periodo gennaio-luglio 2017). Il totale delle gestioni collettive si fissa così a 9,5 miliardi (-80,4% a/a).

Passando alle componenti delle gestioni di portafogli, si osserva che quella riferita al segmento istituzionale ha realizzato sottoscrizioni per 657 milioni (-83,5% rispetto a luglio 2017). Le gestioni retail hanno mostrato, invece, riscatti contenuti per 59 milioni (raccolta netta positiva di 489 milioni nello stesso mese del 2017). Il totale da inizio 2018 presenta rispettivamente un saldo positivo di 855 milioni (a fronte di sottoscrizioni di 8,8 miliardi nei primi sette mesi 2017) e negativo di 1,1 miliardi (contro flussi positivi per 3,8 miliardi). Il totale complessivo delle gestioni di portafogli da inizio anno si attesta così a -219 milioni (12,5 miliardi nel periodo di confronto).

A fine luglio il patrimonio gestito è sceso a 2.062 miliardi, risentendo della volatilità dei mercati e dei deflussi.

All’interno dei fondi comuni d’investimento, nel mese in esame le scelte degli investitori sono state rivolte soprattutto ai fondi azionari con sottoscrizioni pari a 1,2 miliardi (561 milioni a luglio 2017), nonostante il difficile contesto di mercato.

Seguono in ordine di preferenza i fondi bilanciati, con flussi positivi pari a 1,1 miliardi (1,5 miliardi nel mese di confronto), e i flessibili, con una raccolta netta positiva di 994 milioni (1,7 miliardi nel corrispondente mese del 2017), a dimostrazione che nell’attuale fase di volatilità dei mercati gli investitori lasciano ampi spazi di manovra al gestore per spostarsi tra le varie asset class.

I fondi obbligazionari hanno subito pesanti riscatti per 2,6 miliardi (sottoscrizioni per 2,4 miliardi a luglio 2017), scontando anche le preoccupazioni sulle attese sui tassi.

I fondi monetari, infine, hanno evidenziato deflussi per 1,8 miliardi (raccolta netta negativa di 379 milioni nel periodo di confronto), a causa delle esigenze di liquidità della clientela.

Per quanto riguarda i singoli operatori, al primo posto si segnala il gruppo Amundi con una raccolta netta positiva oltre 1 miliardo, seguita da Anima con sottoscrizioni per 525,6 milioni. Bene anche Azimut (369,4 milioni), Ubi (344,9 milioni), il gruppo Intesa Sanpaolo (329,2 milioni) e il gruppo Mediolanum (208,6 milioni).

Riscatti per 2,4 miliardi per il gruppo Generali, il cui andamento è stato influenzato, come in precedenza, dalla gestione della liquidità infragruppo, a cui si associa l’effetto una tantum dovuto alla cessione dei portafogli in precedenza detenuti dalla controllata Generali Leben, recentemente venduta.