Il Ftse Italia Banche avvia la settimana con uno scatto del 4,2% e sovra-performando di quasi tre percentuali l’omologo europeo (+1,5%), trainando anche il Ftse Mib (+2,3%).
Il mercato ha apprezzato le nuove rassicurazioni giunte dal ministro dell’Economia, Giovanni Tria, che nel week end a margine del Forum Ambrosetti di Cernobbio ha affermato: “Mi aspetto una riduzione dello spread quando dalle dichiarazioni passeremo ai fatti. Non dico a livelli dei fondamentali ma a un livello più normale. Resteremo nei limiti consentiti dalle regole e le riforme ma solamente nei limiti delle coperture che riusciremo a trovare. L’obiettivo è dimezzare il gap di crescita nei confronti dell’Europa già nel corso del 2019”.
In tale scenario lo spread Btp-Bund scende area 250 pb dai 270 punti base della scorso venerdì, consentendo al comparto bancario di rafforzare la già ottima performance della scorsa ottava. Il settore ha beneficiato anche di un report positivo di Morgan Stanley, secondo il quale c’è un potenziale re-rating delle azioni italiane, tra cui quelle del comparto bancario.
Significativi rialzi per tutti i titoli del listino principale, con rialzi compresi tra il 2% e il 5 per cento. In spolvero, tra le altre, Banco Bpm (+4,8%), che ha premuto sull’acceleratore nella scorsa settimana, Intesa Sanpaolo (+4,5%), su cui la stessa Morgan Stanley ha una visione positiva, UniCredit (+4,7%) e Mediobanca (+4,4%), sulle quali sempre Morgan Stanley ha confermato il giudizio ‘overweight’. In merito a queste ultime due, le ultime indiscrezioni riportano l’intenzione di UniCredit di non dare la propria disdetta al patto di sindacato di Mediobanca entro il prossimo 30 settembre. Inoltre, il presidente della banca di piazza Gae Aulenti, Fabrizio Saccomanni, ha confermato che la crescita sarà organica fino al 2019, ma poi con il nuovo piano saranno valutate tutte le opzioni strategiche che si presenteranno.
Stessa dinamica sul Mid Cap con Credem (+4,5%), Popolare Sondrio (+1,3%), Creval (+3,6%) e, soprattutto, Mps (+8,2%), che continua a lavorare sulla riduzione dello stock di crediti deteriorati e con il ministro Tria che ha fatto presente che le risorse per finanziare le riforme vanno cercate all’interno del bilancio statale, con la banca toscana che al momento è posseduta per il 70% dal Tesoro.
Tra le Small Cap tornano gli acquisti su Carige (+1,1%), a dieci giorni dall’assemblea che dovrà rinnovare il board e che vede contrapposti Vittorio Malacalza da una parte e la cordata capitanata da Raffaele Mincione dall’altra. Prosegue il rimbalzo di Banca Finnat (+4,6%), che consente al titolo di azzerare gran parte del rosso accumulato nell’ultimo mese.