Mercati – La partenza cauta di Wall Street non aiuta gli Eurolistini, Milano (-0,6%)

L’andamento delle Borse europee è leggermente peggiorato nel pomeriggio. Intorno alle 16:00 il Ftse Mib cede lo 0,6%, sottoperformando di poco il Ftse 100 di Londra (-0,4%), il Dax di Francoforte (-0,3%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,2%) e il Cac 40 di Parigi (-0,1%). Oltreoceano, i principali indici di Wall Street viaggiano poco distanti dalla parità.

L’attenzione dei mercati è rivolta al tema dei dazi in attesa delle decisioni di Trump sulle tariffe da imporre sulle merci cinesi. Le ultime indiscrezioni parlano di Pechino pronta a chiedere all’Organizzazione mondiale del commercio l’autorizzazione ad imporre sanzioni nei confronti degli Stati Uniti, dopo la minaccia del presidente americano Trump di introdurre ulteriori dazi per 267 miliardi di dollari. D’altro canto, gli investitori guardano anche alla riunione della Bce di giovedì.

Novità sul fronte Brexit. L’accordo tra Ue e Gran Bretagna potrebbe arrivare agli inizi di novembre. Lo ha anticipato il negoziatore dell’Unione europea per la Brexit, Michel Barnier, secondo cui un’intesa di divorzio tra Londra e Bruxelles potrebbe essere raggiunto in sei-otto settimane qualora i partecipanti avanzassero richieste realistiche.

Le parole di Barnier hanno spinto la sterlina che ha guadagnato lo 0,3% nel cross del dollaro a quota 1,299. Bruxelles e Londra stanno lavorando da mesi per definire i termini dell’uscita del Regno Unito, fissata il 29 marzo 2019. La deadline per l’intesa, fissata inizialmente per la metà di ottobre, è ora dunque posticipata a novembre. Sempre che tutto vada secondo i piani.

Sul fronte macro, è stato pubblicato, in mattinata, l’indice Zew tedesco di settembre, che resta negativo ma con qualche segnale di miglioramento. Inoltre, l’Eurostat ha comunicato che nel secondo trimestre del 2018 il tasso di occupazione nella zona euro è cresciuto ancora.

Intanto, l’agenda macro degli Stati Uniti continua a mostrare un’attività economica in ottima salute e una fiducia nella crescita notevole per la prima potenza mondiale. L’indice della fiducia delle piccole e medie imprese americane è infatti salita su livelli che non si vedevano dai tempi del presidente Reagan.

Le dichiarazioni rassicuranti degli ultimi giorni del ministro dell’Economia Tria hanno spinto al ribasso lo spread che si porta a 232 punti base, mentre il rendimento del Btp a 10 anni si attesta al 2,75 per cento.

Tra le materie prime le quotazioni del petrolio sono in lieve rialzo, con Wti e Brent rispettivamente 67,6 (+0,1%) e 77,8 dollari al barile (+0,5%), in scia alle speculazioni legate all’uragano che potrebbe colpire la costa Est degli Stati Uniti, riducendo l’offerta.

Tornando a Piazza Affari acquisti su FINECO (+1%) e TELECOM ITALIA (+0,7%) dopo la presentazione delle offerte per le frequenze 5G e con il botta e risposta tra Elliott e Vivendi sulla governance. Viaggiano in ordine sparso le banche. In positivo le utility con SNAM (+0,2%) che ha lanciato stamattina un bond a 5 anni, ENEL (+0,3%), ITALGAS (+0,6%) e A2A (+0,4%).

In coda al Ftse Mib, invece, MEDIASET (-2,9%) che ieri era salita del 4,6% dopo aver smentito di essere interessate ad acquisire il rimanente 48% delle azioni di Mediaset Espana e LEONARDO (-2,5%) dopo il boom di ieri (+7%) in seguito alla notizia dell’acquisto di Vitrociset. Scende anche ATLANTIA (-1,7%) dopo che il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli ha annunciato che venerdì ci sarà un decreto legge “con importantissime misure per Genova” con affidamento diretto dei lavori a FINCANTIERI (-0,6%).