Prosegue senza esclusione di colpi la querelle tra Vittorio Malacalza, primo azionista di Carige con il 24% del capitale, e Raffaele Mincione (titolare di una quota pari al 5,4% del capitale e che nei giorni scorsi ha siglato un patto di sindacato con gli altri due soci Gabriele Volpi e Aldo Spinelli sul 15,2% del capitale) in vista dell’assemblea del 20 settembre chiamata a rinnovare il board.
Secondo le ultime indiscrezioni, la famiglia Malacalza avrebbe presentato un esposto alla Consob per accertare se ci sia stata un’azione di concerto non autorizzata da parte della lista dei candidati presentata in tandem da Mincione, Volpi e Spinelli.
Si ricorda che nei giorni scorsi Malacalza Investimenti ha presentato al Tribunale di Genova un ricorso ex art. 700 del codice di procedura civile per escludere l’ammissione all’assemblea della lista presentata da Mincione. Il Tribunale dovrebbe far sapere cosa decide con un provvedimento d’urgenza il prossimo 15 settembre o comunque prima dell’assemblea.
Sempre secondo rumor di stampa, anche Mincione avrebbe presentato un esposto alla Consob su alcuni acquisti di azioni effettuati dalla famiglia Malacalza che avrebbero causato un andamento anomalo del titolo, derivante in particolare da una transazione pari a circa il 3% del capitale della banca avvenuta nella mattinata dello scorso 7 settembre.
Lunedì 10 settembre sulla questione relativa alla banca ligure era intervenuto anche il presidente della stessa Consob, Mario Nava, affermando che l’authority continua vigilare ma che al momento non è emerso nulla. Nei prossimi giorni si vedrà se arriverà una risposta dell’organismo di vigilanza dei mercati.