“Non siamo attivi. Non interveniamo su questioni di governance e quindi non facciamo commenti”. Questo è quanto affermato da Giampiero Maioli, responsabile per l’Italia di Crédit Agricole, a margine dell’esecutivo dell’Abi parlando a proposito dell’assemblea di Creval fissata per il prossimo 12 ottobre con all’ordine del giorno la revoca del cda.
Si ricorda che Crédit Agricole aveva recentemente acquisito il 5% di Creval nell’ambito di un accordo di bancassurance.
Le parole di Maioli sembrerebbero indicare che l’istituto francese non presenterà una lista per l’elezione del nuovo cda.
Quest’ultima è stata richiesta lo scorso 9 agosto dall’azionista Dgfd (titolare del 5,78% del capitale), che fa capo all’imprenditore francese Denis Dumont. Il termine ultimo per la presentazione delle liste scade il prossimo 17 settembre.
Dumont propende per il rinnovo integrale del board perchè quello attuale, in scadenza naturale nella primavera del 2019, in quanto non rispecchia l’assetto azionario delineatosi dopo l’aumento di capitale da 700 milioni concluso lo scorso marzo e che vede la prevalenza degli investitori istituzionali.
Sembra che l’attuale presidente Miro Fiordi sia il primo a lasciare l’incarico in caso di un cambiamento radicale, possibilità ritenuta la più probabile dagli ultimi rumor di stampa.
Per quanto riguarda la prima linea manageriale, sembra molto probabile la conferma dell’attuale Ad Mauro Selvetti e dall’attuale Cfo, Ugo Colombo, a testimonianza della volontà di proseguire con il piano industriale da loro proposto e implementato fino a questo momento.
Alle 15:15 a Piazza Affari il titolo Creval quota a 0,1007 euro con un calo dell’1,2%, mentre il relativo indice di settore arretra dell’1,7 per cento.