Continuano a rincorrersi i rumor in merito a come si muoveranno i principali azionisti di Creval in vista dell’assemblea del 12 ottobre con all’ordine del giorno la revoca del board.
Le ultime indiscrezioni di stampa in ordine di tempo riportano che si starebbe lavorando a una lista unica ampiamente condivisa, allo scopo di mediare le varie posizioni in gioco, anche se non si escludono sorprese. Lunedì 17 settembre scadono i termini per presentare le liste.
A partire da quella di Denis Dumont, l’imprenditore francese che, tramite il veicolo Dgfd che detiene il 5,78% del capitale della banca valtellinese, ha avanzato la richiesta di convocare l’assemblea per revocare l’attuale board e nominarne contestualmente uno nuovo.
Dumont starebbe lavorando alla propria lista e punterebbe a nominare un cda indipendente e composto da persone dotate di ampie competenze finanziarie e industriale. L’imprenditore transalpino avrebbe individuato in Luigi Lovaglio, con un passato recente in UniCredit, la figura adatta per il ruolo di presidente al posto dell’attuale, Miro Fiordi.
I rumor dei giorni scorsi sostenevano che Dumont potrebbe ricevere l’appoggio di alcuni dei principali fondi azionisti di Creval che hanno fatto il loro ingresso nel capitale nell’ambito dell’aumento di capitale da 700 milioni chiuso lo scorso marzo. Tra questi si segnalano Hosking Partners (cui fa capo il 5,06% del capitale), il fondo Algebris di Davide Serra (titolare del 5,29%) e Steadfast Capital (che possiede l’8,55%).
Per quanto riguarda il Crédit Agricole, che nelle scorse settimane ha rilevato il 5% della banca lombarda nell’ambito di un accordo di bancassurance, il responsabile dalla controllata italiana dell’istituto francese, Giampiero Maioli, ha fatto sapere che non c’è l’intenzione di influire sulla governance. Questo indicherebbe che Crédit Agricole non presenterà una propria lista.
Anche Assogestioni potrebbe presentare una propria lista, ma avrebbe un ruolo di minoranza.
L’unica cosa che sembra certa è che tutti gli attori in campo siano favorevoli alla conferma dell’attuale Ad Mauro Selvetti, che con l’implementazione del piano industriale si è conquistato una forte credibilità sul mercato. Il manager finora ha ricevuto apprezzamenti ufficiali solo dal Crédit Agricole.
Gli ultimi rumor potrebbero giustificare l’andamento odierno del titolo, che Intorno alle 11:00 a Piazza Affari segna un rialzo del 2,8% a 0,1048 euro, mentre l’indice di settore arretra dello 0,3 per cento.