Nel primo semestre 2018 Irce ha realizzato ricavi pari a 192,5 milioni, in crescita del 3,7% sul medesimo periodo del 2017. Diminuiscono i margini operativi, con l’Ebitda a 10,4 milioni (-12,6% a/a) e l’Ebit a 6,5 milioni (-11,4% a/a). Il semestre si è chiuso con un utile netto di 5 milioni (-12,4% a/a). Aumenta l’indebitamento finanziario netto a 72,4 milioni (+18,3 milioni da fine 2017).
Irce, attiva nel settore dei conduttori per avvolgimento di macchine elettriche e nel settore dei cavi elettrici, ha chiuso il primo semestre 2018 con ricavi consolidati per 192,5 milioni, aumentati del 3,7 per cento.
Dopo i primi sei mesi del 2018 il settore dei conduttori per avvolgimento ha visto un rallentamento della domanda nel mercato europeo, originando una flessione delle vendite. Andamento opposto si è verificato nel mercato sud americano, dove è stata confermata una crescita dei volumi.
Nel settore dei cavi, prosegue l’aumento dei ricavi iniziato l’anno scorso grazie all’introduzione della normativa CPR (Regolamento Prodotti da Costruzione) e alla ricostituzione delle scorte da parte dei distributori di materiale elettrico.
L’Ebitda cala del 12,6% a 10,4 milioni, con una marginalità che scende di un punto percentuale al 5,4 per cento.
L’Ebit si fissa a 6,5 milioni (-11,4%), nonostante il calo degli ammortamenti e degli accantonamenti che diminuiscono rispettivamente dell’11,8 e del 34,6 per cento.
Il conto economico si chiude con un utile netto dei soci di 5 milioni (-12,4%), dopo la contabilizzazione di proventi finanziari netti per 1,7 milioni e imposte per 3,2 milioni.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto sale a 72,4 milioni (+18,3 milioni rispetto a fine 2017), dopo maggiori fabbisogni di circolante da ricondursi prevalentemente all’aumento del magazzino e investimenti pari a 3,55 milioni destinati agli stabilimenti Europei.
Nei prossimi mesi, la strategia del management rimane focalizzata sulla riduzione dei costi e sul recupero di efficienza.
