Ieri il Ftse Italia Beni Immobili ha ceduto lo 0,2 per cento, performance leggermente superiore rispetto al Ftse Mib (-0,6) e all’Euro Stoxx Real Estate (-0,4%).
Sul fronte macro, Mario Draghi, direttamente dall’Eurotower, ha affermato che “nonostante qualche moderazione dopo un forte 2017, gli ultimi indicatori in generale confermano la crescita”, ribadendo nel contempo che “un ampio grado accomodamento monetario è ancora necessario per sostenere l’inflazione a medio termine”. La politica monetaria attuale rimarrà pertanto ampiamente accomodante anche dopo fine del Qe. Draghi ha parlato di rischi per la crescita ancora “ampiamente bilanciati”, nonostante l’aumento delle incertezze legate al “crescente protezionismo, la volatilità nei mercati emergenti e la volatilità nei mercati finanziari. Infine, il governatore ha spronato i Paesi con debito pubblico elevato ad accelerare l’attuazione delle riforme strutturali per “consolidare la capacità di tenuta, ridurre la disoccupazione strutturale e rafforzare la produttività e il potenziale di crescita dell’area”.
Tornando al settore immobiliare, seduta negativa per entrambe le Mid Cap, Beni Stabili e Igd hanno infatti rispettivamente ceduto lo 0,3% e lo 0,9%.
Tra i titoli delle società a bassa capitalizzazione svetta invece Nova Re (9,2%). Il gruppo guidato da Stefano Cervone ha reso noto l’avvio di due programmi di acquisto azioni proprie. Nel dettaglio, intende eseguire un programma accelerato attraverso un’offerta pubblica di acquisto volontaria parziale per l’acquisto di un quantitativo di azioni proprie necessario ad assegnare delle bonus share ai sottoscrittori dell’aumento di capitale – approvato dal Cda in data 8 maggio 2017. Il secondo programma risulta finalizzato, invece, alla costituzione di una riserva di azioni proprie, dalla quale attingere per l’assegnazione delle future bonus share a quei sottoscrittori che avranno mantenuto fino al 24 agosto 2019 le azioni rivenienti dall’aumento di capitale.
Chiude in coda al settore Gabetti (-4,1%).