Nel secondo trimestre dell’esercizio in corso il gruppo La Doria, attivo nel settore conserviero, riporta ricavi diminuiti dell’1,7% a 170,4 milioni.
A livello di margini operativi l’Ebitda segna una contrazione del 3,5% a 12,2 milioni mentre l’Ebit cresce del 13% a 8,9 milioni, beneficiando di ammortamenti, svalutazioni e accantonamenti scesi del 30,8 per cento.
L’utile ante imposte aumenta del 9,7% a 10,3 milioni, in presenza di oneri finanziari netti sostanzialmente invariati.
Tutto ciò si riflette a livello di utile netto, che sale del 6,7% a 7,6 milioni.
Dal lato patrimoniale l’indebitamento finanziario netto si attesta a 64,4 milioni, in calo di 26,8 milioni rispetto a fine marzo 2018.
In presenza di uno scenario caratterizzato da una sempre maggiore concorrenza, per effetto di un crescente potere negoziale della grande distribuzione, La Doria punterà anche nella seconda parte dell’anno sull’aumento delle quote di mercato attraverso l’incremento dei volumi di vendita, facendo inoltre leva sull’efficienza.
Il management segnala che nell’esercizio in corso il gruppo sta ponendo le basi per continuare a lavorare, nei prossimi anni, al fine di aumentare i ricavi e migliorare la marginalità. In tal senso nel primo semestre La Doria ha avviato un importante piano quadriennale di investimenti, che impiegherà risorse per circa 115 milioni, orientato all’incremento della capacità produttiva principalmente nelle categorie di prodotto a più alto valore aggiunto e con tassi di crescita potenzialmente più elevati, come i sughi pronti.
Il piano sarà finalizzato, inoltre, alla razionalizzazione dei siti industriali del gruppo e all’aumento dell’efficienza industriale e logistica, con l’obiettivo di essere ancor più competitivi nei costi.