Ancora in calo i titoli Poste Italiane a Piazza Affari. Attorno alle 11:50 le azioni del gruppo guidato da Matteo Del Fante lasciano sul terreno lo 0,3% a 6,8 euro, in controtendenza rispetto all’indice dei servizi finanziari (+0,2%).
A penalizzare le azioni del corriere postale sono state le indiscrezioni di stampa su una possibile partecipazione al salvataggio di Alitalia. Un’operazione rischiosa visto che la compagnia di bandiera italiana è da mesi alla ricerca di un acquirente, ma finora non è arrivata nessuna proposta concreta da parte dei competitor.
Uno degli ostacoli alle trattative sarebbe la necessità di tagli per 5-6.000 persone, secondo i vettori che hanno esaminato il dossier. Un’ipotesi che non piace al nuovo Governo che, anche da questa ragione assieme alla volontà di mantenere un vettore pubblico nazionale, avrebbe pensato alla possibilità di una soluzione alternativa.
Il mercato teme nuove perdite per Poste Italiane, a cui la partecipazione al tentativo di salvataggio di Alitalia nel 2013 è costato una minusvalenza di 82 milioni.
Secondo rumor di stampa, questo progetto vedrebbe l’ingresso nel capitale di Alitalia delle Fs accompagnate da altre aziende pubbliche indicate in Eni e Poste Italiane.
“Non voglio entrare nei particolari perché la partita è aperta. Il mese di ottobre sarà risolutivo” ha risposto il ministro dei trasporti, Danilo Toninelli, a una domanda sul coinvolgimento di Cdp e Poste nel piano di salvataggio.
L’ufficio stampa di Eni si è affrettato a smentire un proprio coinvolgimento. Da quello della società dei recapiti per ora invece non è stata fornita alcuna notizia. Intanto, dai 7,2 euro del 10 settembre, toccati dopo il recupero dal minimo del 31 agosto, le azioni della società romana hanno perso il 5,8 per cento.