Il Ftse Italia Banche avvia la settimana con un rialzo del 2,2% e sovra-performando di un punto percentuale l’omologo europeo (+1,2%), sostenendo anche il Ftse Mib (+1,1%).
Il mercato continua ad apprezzare le rassicurazioni arrivate dai principali esponenti dell’esecutivo sul fatto che le misure che saranno implementate per sostenere la crescita non impatteranno sul rapporto deficit/Pil. In merito a quest’ultimo, le ultime indiscrezioni riportano che il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, lo voglia contenere entro l’1,6% nel 2019.
In tale scenario lo spread Btp-Bund cala ulteriormente in area 225 pb (fonte Borsa Italiana) alimentando ancora gli acquisti su comparto bancario dopo l’ottima performance della settimana precedente.
Ottima verve per tutti i titoli del listino principale, a partire da Banco Bpm (+3,6%), l’istituto che aveva corso di più nella settimana appena archiviata. In luce anche Intesa Sanpaolo e le altre, con rialzi compresi tra l’1% e il 2,7 per cento.
Ok i titoli del Mid Cap con Credem (+1,4%), Popolare Sondrio (+0,2%) e Creval (+0,7%), i cui termini per la presentazione delle liste in vista dell’assemblea del 12 ottobre con all’ordine del giorno la revoca del board scadevano ieri. L’azionista Dgfd, colui che aveva fatto richiesta di convocare l’assise, ha depositato la propria lista. Rimbalza Mps (+4,1%) dopo le ultime quattro sedute in calo.
Tra le Small Cap termina flat Carige, a due giorni dall’assemblea che dovrà rinnovare il board e che vede contrapposti Vittorio Malacalza da una parte e la cordata capitanata da Raffaele Mincione dall’altra. Quest’ultimo ha ricevuto dalla Consob la richiesta di integrare il prospetto informativo pubblicato lo scorso 5 settembre relativo alle sollecitazioni delle deleghe di voto per il rinnovo del cda. In luce Banca Finnat (+1,2%), il cui cda la settimana scorsa ha approvato la relazione finanziaria semestrale definitiva, che ha confermato un utile netto di 2,4 milioni.