Dalla lettura dei dati Nielsen relativi agli investimenti pubblicitari in Italia, emerge l’andamento positivo del +7,4% registrato nel mese di luglio (+6,1% senza search e social). Nei primi sette mesi del 2018 l’incremento è stato del 2,3% rispetto allo stesso periodo del 2017, mentre al netto dei search e social, il dato evidenzia un lieve progresso dello 0,2 per cento.
Relativamente ai singoli mezzi, la TV cresce nel singolo mese del 13,2% e chiude i primi 7 mesi a +1,4 per cento. Sempre in negativo gli investimenti pubblicitari su stampa, con i quotidiani che a luglio perdono lo 0,5%, portando il periodo cumulato gennaio-luglio a -6 per cento. Stesso andamento per i periodici, sia nel singolo mese che nei primi sette mesi del 2018, con cali rispettivamente del 16,5% e dell’8,8 per cento.
Nel mese di luglio si riducono gli investimenti pubblicitari sul mezzo radio (-1,9%); una dinamica che non impatta però il buon andamento del periodo cumulato (+5,5%).
Sulla base delle stime realizzate da Nielsen, la raccolta dell’intero universo del web advertising nei primi sette mesi dell’anno chiude in positivo a +8,3% (+4,8% se si escludono il search e il social). Crescono anche il cinema (+24%) e la Go Tv (+13,2%).
Dal lato dei settori merceologici 12 comparti evidenziano una crescita, con un apporto complessivo di circa 113 milioni.
Alla buona performance dei settori bevande e alcolici (+7,3%) e automobili (+4,6%), si contrappone il calo di alimentare (-0,5%), farmaceutici (-1,2%) e telecomunicazioni (-8,5%).
Tra gli altri settori che contribuiscono alla crescita si segnalano quelli del tempo libero (+32,4%), enti e istituzioni (+18,8%) ed abitazione (+6,9%). Relativamente all’andamento nel singolo mese di luglio, ottime performance per finanza e assicurazioni (+38,3%), media/editoria (+35,4%), moto e veicoli (+106%).
“Per i restanti mesi dell’anno difficilmente potremo aspettarci la stessa crescita della prima parte del 2018 ma questo prevedibile andamento del mercato non deve creare allarmismi” commenta Alberto Dal Sasso, AIS Managing Director di Nielsen.
Aggiungendo: “Si tratta di una situazione tipica dei cosiddetti anni pari, in cui cioè sono previsti i grandi eventi sportivi. Vedremo come e quanto incideranno le scelte di politica economica in Europa, con la annunciata e graduale fine del “quantitative easing”, e in Italia con la Legge di bilancio 2019, che inciderà sull’attività e sulle prospettive delle imprese e di conseguenza sugli investimenti in comunicazione, fortemente influenzati dalle prospettive economiche a breve termine”.