Dopo un avvio debole le Borse europee prendono la via del rialzo, sostenute anche dall’andamento positivo dei futures di Wall Street. Intorno alle 11:30 avanzano Dax di Francoforte (+0,4%), Cac 40 di Parigi (+0,4%) e Ibex 35 di Madrid (+0,3%), mentre Ftse 100 di Londra e Ftse Mib di Milano segnano un modesto +0,1 per cento.
Il tutto all’indomani dell’annuncio di nuove tariffe ai danni della Cina da parte dell’amministrazione Trump, notizia già ampiamente prevista e scontata dal mercato. Il 24 settembre scatteranno nuovi dazi del 10% su 200 miliardi di prodotti cinesi, che saliranno al 25% a partire dal 2019. Misure che si aggiungono a quelle già introdotte su 50 miliardi di beni cinesi. Pechino si prepara al contrattacco, mentre il presidente americano Donald Trump ha già minacciato un ulteriore round di tariffe nel caso in cui le autorità cinesi adotteranno misure ritorsive.
Scarsi movimenti di rilievo sul Forex, con l’euro/dollaro poco sotto la soglia di 1,17 e il cambio fra biglietto verde e yen in area 112. In rialzo di oltre un punto percentuale le quotazioni del petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 69,5 e 79 dollari al barile, sostenuto dalle indiscrezioni su un Arabia Saudita favorevole al Brent momentaneamente sopra 80 dollari mentre il mercato si adegua al calo dell’output iraniano in scia alle sanzioni americane.
Nessun dato di spicco dall’agenda macroeconomica, che ha visto solamente il calo del fatturato e degli ordinativi industriali di luglio in Italia. Sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund risale leggermente in area 240 punti base (fonte Bloomberg), con il rendimento del Btp al 2,85% dopo la netta discesa di ieri in scia alle indiscrezioni relative all’intenzione del ministro dell’Economia Tria di portare il rapporto deficit/pil non oltre l’1,6% il prossimo anno.
Tornando a Piazza Affari, acquisti su BUZZI (+3,5%) e TELECOM ITALIA (+2,8%), oltre che su LEONARDO (+1,7%), SAIPEM (+1,7%) e FERRARI (+1,5%), quest’ultima in attesa del nuovo business plan 2018-2022. Deboli banche e utilities, sottotono POSTE ITALIANE (-1,2%). Poco mossa FCA (+0,2%) che secondo fonti di stampa avrebbe rifiutato l’offerta per Magneti Marelli del fondo americano Kkr.