Matteo Del Fante, Ad di Poste Italiane, nel corso di un’audizione presso la commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera ha toccato diversi argomenti.
Il manager ha confermato che il gruppo romano continuerà ad investire in Titoli di Stato italiani, di cui al momento ha in portafoglio 140 miliardi. “Poste è un canale di finanziamento del debito del nostro Paese molto importante. Siamo acquirenti di titoli di Stato perché in questo momento rende e perché riteniamo che compito di un’azienda come Poste sia quello di investire nei titoli del nostro Paese”, ha affermato il manager.
Tra le altre cose, Del Fante ha affermato che non c’è “nessun tipo di interessamento sul dossier Alitalia”, dopo che nei giorni scorsi erano circolati alcuni rumor circa un possibile coinvolgimento di Poste Italiane nel salvataggio della compagnia di bandiera tricolore, penalizzando il titolo in Borsa.
Dal punto di vista strettamente operativo, l’Ad ha ricordato che al 30 giugno la raccolta da clientela ha raggiunto 510,3 miliardi , di cui il 63% generato dal risparmio posatale (105 miliardi dai libretti e 216 miliardi dai buoni postali fruttiferi).
Del Fante ha sottolineato che 6.000 assunzioni previste nel piano saranno effettuate in tre anni invece dei cinque previsti. Il manager ricordato che “sono previste 5.000 assunzioni nell’arco di piano, 4.000 stabilizzazioni e trasformazioni da part time a full time di circa 2.000 unità”.
Infine, l’Ad ha ribadito che Poste Italiane ha “l’obiettivo è diventare la rete di distribuzione più capillare e affidabile del Paese” in merito alla distribuzione dei prodotti finanziari e assicurativi tramite le proprie filiali.