Il Cda di Equita Group ha approvato la relazione semestrale al 30 giugno 2018.
Il margine di intermediazione è salito da 25 a 36,7 milioni, con un incremento del 47% grazie al significativo progresso dei ricavi delle aree Investment Banking (+152,2% a 17,4 milioni in relazione al maggior numero di operazioni concluse) e Alternative Asset Management (+84% a 2,4 milioni).
Si segnala che i ricavi Sales &Trading sono scesi del 6,1% 10,7 milioni, scontando l’andamento di mercato del calo dei volumi intermediati in conto terzi a cui nel secondo trimestre 2018 si è contrapposto un incremento del 10% a 5,9 milioni grazie al consolidamento del ramo Brokerage & Primary Market e Market Making acquisito da Nexi lo scorso marzo, ora ridenominato Retail Hub, e alla maggiore volatilità riscontrata nei mercati finanziari.
Nell’ambito del comparto Alternative Asset Management, dove i ricavi sono passati da 1,3 a 2,4 milioni per i maggiori asset in gestione sia del fondo di Private Debt sia delle gestioni patrimoniali in delega, si segnala che gli Asset under Management, escludendo le masse gestite dalle Spac, ammontano a 526 milioni, in aumento rispetto ai 504 milioni al 31 dicembre 2017, grazie al nuovo fondo “Blueglen Equita total return” che ha raccolto 50 milioni.
Le spese del personale sono aumentate del 39% a 17,3 milioni, con la relativa incidenza sui ricavi diminuita dal 50% a 47%.
Le altre spese amministrative segnano invece un progresso del 50% a 8,4 milioni, un andamento influenzato soprattutto dai costi legati alle spese per consulenza per 1,9 milioni per il passaggio al MTA segmento Star.
L’utile netto aumenta del 66,7% a 7,6 milioni, grazie anche alla riduzione del peso fiscale di circa 3 punti percentuali.
Sul fronte patrimoniale, il patrimonio netto si fissa a 76,4 milioni, rispetto ai 79 milioni del 31 dicembre 2017. Si ricorda che lo scorso mese di maggio sono stati distribuiti dividendi per circa 11 milioni.
Il Total Capital Ratio al 31 giugno 2018 è pari al 25,9% rispetto al 29,84% a fine anno 2017. La differenza è da imputarsi principalmente ai maggiori investimenti in società finanziarie.
L’Ad Andrea Vismara ha commentato: “Durante l’estate abbiamo completato parte delle attività propedeutiche al passaggio sull’MTA e abbiamo richiesto la qualifica di emittente Star: tale quotazione ci permetterà di avere maggiore visibilità tra gli investitori e migliore liquidità del titolo”.