Il Cda di Agatos ha approvato il Piano Industriale 2019-2022 e il Piano Finanziario 2018-2019.
Il fatturato del gruppo dovrebbe crescere nel periodo 2018-2022 ad un tasso medio annuo del 45,7% a 55 milioni, in considerazione anche della cessione del progetto Marcallo.
Una dinamica positiva che si amplifica poi a livello di margini operativi, con l’Ebitda e l’Ebit che dovrebbero infatti raggiungere nel 2022 rispettivamente 8,4 milioni (cagr +70,2%) e 7,8 milioni (cagr +125,8%).
Infine, in termini di risultato netto il gruppo, dopo una perdita di 0,5 milioni stimata per l’esercizio in corso, dovrebbe ritornare positivo già dal prossimo anno.
Oltre allo sviluppo dell’attività EPC e O&M, la significativa crescita attesa dal management sarà sostenuta dal nuovo regime incentivante sul biometano introdotto con il DM del 2-marzo 2018. La produzione di biometano dalla differenziata e da sottoprodotti organici, tramite processi innovativi come il BIOSIP, rappresenta un esempio di economia circolare, uno dei punti cardine del contratto sottoscritto dal nuovo governo.
Ad oggi Agatos ha diversi impianti in via di realizzazione, basati per l’appunto sul processo di digestione anaerobica a “rifiuti zero” (BIOSIP). Si segnala tuttavia che nonostante l’ampia pipeline di progetti BIOSIP in corso di sviluppo, il piano industriale indica il completamento entro il 2022 solo di quegli impianti già in fase autorizzativa con tempistiche certe.
Nella definizione del Piano Industriale, il management non ha preso in considerazione, invece, gli eventuali effetti positivi derivanti dalla potenziale entrata in vigore durante la prossima primavera della bozza del nuovo decreto FER 2018-2020 riguardante il fotovoltaico.
Si segnala, infine, che il piano finanziario al 2019 prevede incassi netti da dismissioni di asset non consolidati o non strategici e incassi di crediti commerciali per circa 6 milioni.
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