Prysmian – Progetto Westernlink pesa sulla redditività nel 1H18, confermata la guidance

Nei primi sei mesi del 2018 Prysmian ha riportato ricavi in crescita del 10,8% a 4,4 miliardi, grazie principalmente alla variazione di perimetro dopo l’acquisizione di General Cable. In calo invece i margini operativi, penalizzati dal già annunciato accantonamento di 70 milioni relativo al progetto Westernlink. L’utile netto ha dunque riportato in calo del 27,4% a 82 milioni, scontando anche gli oneri straordinari relativi all’acquisizione di GC. Operazione che influisce anche sull’indebitamento finanziario netto, aumentato a 3 miliardi. Infine, il CdA ha nominato Claudio De Conto alla presidenza e confermato la guidance per il 2018.

Il Consiglio di Amministrazione di Prysmian ha approvato ieri i risultati del primo semestre 2018, periodo nel quale è stata completata l’acquisizione di General Cable, entrata nel perimetro di consolidamento nel mese di giugno.

Nei primi sei mesi dell’anno, rispetto ai primi sei mesi del 2017, il fatturato consolidato è cresciuto del 10,8% a 4.364 milioni, di cui 381 milioni riferiti a General Cable. Escludendo quest’ultimo contributo, l’incremento sarebbe stato dell’1,1% e a livello organico del 2 per cento.

Dalla lettura dei dati dei singoli business, i ricavi sono rimasti sostanzialmente stabili in valori assoluti per quasi tutte le divisioni, mostrando però un incremento a livello organico. Nel dettaglio, si segnala la buona performance organica della divisione Telecom (+4,4% a 645 milioni), sostenuta dalla crescente domanda di cavi in fibra ottica e cavi MMS. In progresso like-for-like anche gli Energy Projects (+1,8% a 648 milioni) e l’Oil & Gas (+0,8% a 134 milioni).

Semestre positivo anche per gli Energy Products, che segnano un incremento del giro d’affari del 2,2% (+1,6% like-for-like) a 2.521 milioni grazie principalmente alla crescita dei volumi in Europa e alla decisa accelerazione del segmento Industrial & Network Components.

Per quanto riguarda la gestione operativa, l’Ebitda rettificato ha riportato un calo del 6,9% a 339 milioni, con un’incidenza sul fatturato del 7,8% (-140 basis point), mentre l’Ebit adjusted ha registrato una riduzione del 10,9% a 246 milioni, con un ros del 5,6% (-140 basis point).

In particolare, la contrazione dell’Ebitda risente principalmente dell’accantonamento, interno al business Energy Projects, di 70 milioni relativi al progetto Westernlink e all’effetto negativo dei cambi per 24 milioni. Decisa crescita della marginalità invece per il business Telecom, mentre General Cable ha contribuito all’Ebitda per 25 milioni.

Nella bottom line, l’utile netto ha riportato un calo del 27,4% a 82 milioni, di cui 3 milioni ascrivibili al risultato di General Cable, riflettendo, oltre alle dinamiche sopra indicate, i maggiori oneri non ricorrenti connessi all’acquisizione e all’integrazione di General Cable.

A livello patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è aumentato sensibilmente a 3.014 milioni rispetto allo scorso 31 dicembre, principalmente per effetto dell’impatto dell’acquisizione di General Cable.

Infine, il Consiglio di Amministrazione della società ha nominato Claudio Del Conto alla Presidenza, in sostituzione del dimissionario Massimo Tononi.

Il management ha poi confermato la guidance per l’esercizio 2018, che prevede un Ebitda adjusted di 860-920 milioni, includendo il contributo di General Cable per l’intero esercizio (175-190 milioni). La società non ritiene infatti al momento necessario un ulteriore accantonamento connesso al progetto Westernlink, interrotto nelle scorse settimana a causa di una nuova problematica riscontrata nella sezione terrestre.