Il Ftse Italia Banche chiude con un rialzo dell’1,2% e in linea all’omologo europeo (+1,7%), tenendo a galla anche il Ftse Mib (+0,2%).
Il mercato continua a tenere conto delle le rassicurazioni arrivate dai principali esponenti dell’esecutivo sul fatto che le misure che saranno implementate per sostenere la crescita non impatteranno sul rapporto deficit/Pil. Il tutto a una settimana dal varo della nota di aggiornamento del Def, in cui si avranno i dettagli sui numeri.
In tale scenario lo spread Btp-Bund si mantiene stabile tra i 215 pb e i 220 pb (fonte Borsa Italiana), consentendo al comparto bancario di proseguire il momento positivo delle ultime sedute.
Seduta positiva per i titoli del listino principale, a partire dalle due big Intesa Sanpaolo (+1,3%) e UniCredit (+1,4%), con quest’ultima che ha confermato il proprio impegno in Turchia. Bene anche Bper (+1,5%), che potrebbe vedere slittare i tempi per rilevare il 40% di Arca Holding insieme a Popolare Sondrio.
Nel Mid Cap prevalgono le prese di beneficio su Popolare Sondrio (-1,4%), mentre terminano in rialzo Credem (+0,5%) e invariato Creval che ferma il rally degli ultimi giorni. Mette il turbo Mps (+6,1%), che continua il trend sulle montagne russe degli ultimi giorni.
Tra le Small Cap gli acquisti premiano Carige (+1,1%), che oggi terrà l’assemblea che dovrà rinnovare il board e che vede contrapposti Vittorio Malacalza da una parte e la cordata capitanata da Raffaele Mincione dall’altra. Nel frattempo, il Tribunale di Genova ha dato il via libera alla lista presentata da Mincione, con diritti di voto limitati però al 9,9 per cento. Torna a salire Banca Finnat (+0,6%), il cui cda nei giorni scorsi ha approvato la relazione finanziaria semestrale definitiva.