Obbligazioni – Il dollaro schizza verso quota 1,18

Nel pomeriggio i Btp cambiano passo dall’andamento della mattinata con il ribasso che  coinvolge il tratto a breve/medio termine con variazioni comprese tra i 3 e i 4 centesimi, mentre nel lungo termine tutto resta invariato ai rendimenti di ieri. Lo spread sui decennali Italia-Germania si contrae di 216 punti base dai precedenti 219 pb.

Nella tarda mattinata l’Istat non ha comunicato particolari novità sull’outlook dell’Eurozona, ribadendo che  tra la seconda parte del 2018 e i primi tre mesi del 2019 è prevista una crescita economica stabile e il raggiungimento del target inflazionistico del 2% fissato dalla Bce.

L’attenzione degli investitori è sempre rivolta all’Italia in attesa del primo step della nuova manovra finanziaria della settimana prossima. A ciò si aggiungono ulteriori dibattiti sulla Brexit, con il premier britannico, Theresa May, che deve fronteggiare le richieste dei colleghi europei per allentare le pressioni sul piano riguardante il confine irlandese.

Muovendoci Oltreoceano, il rendimento del T-bond inverte la rotta e risale di poco oltre il 3,08% di ieri, con il dollaro che arretra sulla moneta unica portando il cambio in area 1,176.

I futures sui principali indici a stelle e strisce si muovono al rialzo, preannunciando un’apertura positiva di Wall Street, che potrebbe in parte risentire dell’intenzione di Pechino di ridurre entro ottobre la tariffa media delle aliquote sulle importazioni della maggior parte dei suoi partner stranieri, tra cui figurano anche gli States.

Intanto, il presidente Donald Trump ha cinguettato una critica verso i Paesi dell’Opec sul fatto di spingere i prezzi del petrolio sempre più verso l’alto e intimandoli di abbassarli, dopo che il Brent si è avvicinato a 80$ al barile.