Il Ftse Italia Banche chiude con un lieve ribasso dello 0,1% e in direzione opposta rispetto all’omologo europeo (+1,3%), non impedendo però al Ftse Mib (+0,5%) di chiudere in territorio positivo.
Il mercato, dopo le rassicurazioni arrivate dai principali esponenti dell’esecutivo sul fatto che le misure che saranno implementate per sostenere la crescita non impatteranno sul rapporto deficit/Pil, attende di conoscere i target finanziari della manovra che sarà approvata il prossimo 27 settembre. “Vogliamo essere credibili rispetto ai mercati: noi chiamiamo i mercati a fare investimenti dal punto di vista dei titoli di Stato e vogliamo essere credibili con tutti gli stakeholder”, ha affermato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
In tale contesto lo spread Btp-Bund risale poco sopra i 220 pb (fonte Borsa Italiana), mentre sul comparto bancario scatta qualche presa di profitto dopo la buona verve degli ultimi giorni.
Realizzi su quasi tutti i titoli del listino principale, tranne UniCredit (+1,1%), che ieri secondo indiscrezioni di stampa ha tenuto un cda nel quale molto probabilmente si è deciso di rimanere nel patto di sindacato di Mediobanca (-1,4%) fino alla scadenza, e Banco Bpm (+0,6%).
Nel Mid Cap ok Credem (+0,5%) e Popolare Sondrio (+0,2%), mentre frena Creval (-1,6%) a poco meno di un mese dell’assemblea per il rinnovo del board. Prese di profitto su Mps (-1,8%) dopo la fiammata di mercoledì.
Tra le Small Cap arretra pesantemente Carige (-4,5%), nel giorno dell’assemblea che ha visto prevalere nettamente la lista presentata da Vittorio Malacalza su quella promossa da Raffaele Mincione. Malacalza è più propenso a una prosecuzione dell’attività della banca stand alone, mentre Mincione caldeggiava una fusione in tempi brevi con la conferma dell’attuale Ad Paolo Fiorentino, che non farà parte del nuovo board. Nel frattempo, la Bce ha bocciato definitivamente il piano di conservazione del capitale presentato dalla banca e l’ha invitata a ripristinare i requisiti patrimoniali entro fine anno con un nuovo piano da presentare entro il 30 novembre, anche considerando un’eventuale aggregazione. Tempi definiti ragionevoli dal presidente in pectore Pietro Modiano, con la famiglia Malacalza che ha confermato il proprio impegno verso la banca.
Tornano le vendite su Banca Finnat (-0,9%), il cui cda nei giorni scorsi ha approvato la relazione semestrale definitiva.