Il giorno dopo l’assemblea che ha sancito la vittoria della lista per il rinnovo del cda presentata dal principale socio Malacalza Investimenti, lo sguardo degli operatori è proiettato sulle prime indicazioni riguardo le strategie che verranno predisposte dal nuovo amministratore delegato Fabio Innocenzi, chiamato a prendere le redini dell’istituto al posto di Paolo Fiorentino.
Il manager dovrà dare risposte al mercato su alcuni temi chiave per la sopravvivenza stessa dell’istituto, il primo dei quali è la predisposizione del piano per la conservazione del capitale richiesto dalla Bce che dovrà essere presentato entro il 30 novembre e realizzato entro fine anno. Tempi piuttosto stretti quindi.
A tale riguardo il mercato si chiede se sarà necessario un nuovo aumento di capitale. Ipotesi smentita a caldo da Mattia Malacalza: “È un po’ presto per parlare di aumento di capitale”. Tuttavia, sia lui sia il presidente in pectore Pietro Modiano hanno confermato che la famiglia è disposta a sostenere anche in futuro la banca, come del resto ha fatto nelle due recenti operazioni di ricapitalizzazione, quella del 2015 da 850 milioni e quello del 2017 da 560 milioni.
Una delle azioni che l’istituto dovrà probabilmente mettere in atto è l’emissione di quei bond subordinati che erano previsti a febbraio, ma che, dopo un roadshow accolto dagli investitori con freddezza, la banca ha deciso di rinviare.
Sullo sfondo, infine, appare rinviata ma non accantonata la questione di una partnership. Quello che era uno dei cavalli di battaglia del contendente alla guida della banca, Raffaele Mincione, e che la famiglia Malacalza, invece, ritiene non sia un’opzione da esaminare se non con calma nel giro di un paio d’anni dopo aver completato il risanamento dell’istituto. Su questo punto bisognerà vedere quale sarà il giudizio della Bce, che ha esplicitamente indicato che il piano di ripristino del capitale deve comprendere l’ipotesi di un’aggregazione aziendale.
Intanto a Piazza Affari si è fermata la discesa del titolo che nella seduta di ieri aveva spinto al ribasso del 4,5% le azioni dell’istituto genovese con elevati volumi, circa 1,2 milioni di pezzi passati di mano. Oggi, invece, le azioni della banca ligure intorno alle 12:40 segnano un +2,4% a 0,0086 euro.