ValueTrack ha avviato la copertura su Esautomotion con target price a 4,26 euro, sostenendo la propria valutazione con solide stime di crescita che riguardano gli esercizi futuri, per effetto sia di fattori endogeni sia di componenti esogene.
La crescita per linee interne considera innanzitutto lo sviluppo continuo di nuovi prodotti e tecnologie e l’applicazione di strategie di upselling sulla già solida base clienti, ovvero proponendo allo stesso tempo sistemi CNC per ogni tipologia di lavorazione di cui si occupano i clienti. Inoltre, la società sta sempre più mostrando l’intenzione di ampliare l’offerta di sistemi di meccatronica, che integrano le componenti hardware e software con i comandi e i motori.
Il principale driver della crescita interna di Esautomotion sarà però lo sviluppo del business a livello internazionale, in particolare in Cina, Turchia e Stati Uniti.
Nel dettaglio, in Turchia il giro d’affari del gruppo italiano è atteso crescere a un tasso medio del 20% annuo anche grazie alla possibile apertura di una filiale entro il 2019. Sul paese pesano però le incertezze legate alla crisi finanziaria in corso, anche se la svalutazione della divisa locale rappresenta un vantaggio per i principali clienti del gruppo italiano, che sono principalmente esportatori.
Negli Stati Uniti, invece, Esautomotion potrebbe aprire una nuova filiale o un nuovo ramo d’azienda, per crescere ad un tasso medio annuo mid-single digit cogliendo le opportunità di un mercato caratterizzato da una grande quantità di piccoli produttori.
La più grande opportunità a livello geografico è però quella rappresentata dal mercato cinese dove il gruppo emiliano, secondo ValueTrack, potrebbe raggiungere una crescita media annua del 25 per cento.
Questo mercato, dove Esautomotion è già presente con una filiale commerciale e lo sarà nel futuro con un impianto produttivo, presenta infatti due benefici principali: il primo è legato alla necessità per i produttori locali di equipaggiare i propri prodotti con sistemi CNC europei per poterli esportare con maggiore profitto, mentre il secondo è connesso alla riduzione dei costi di approvvigionamento delle componenti hardware.
Non dovrebbe però essere trascurata la crescita per linee esterne, con possibili acquisizioni di piccole realtà nel mercato dei sistemi a controllo numerico, al fine di velocizzare la penetrazione in alcune aree geografiche, come Nord Europa e Germania, e in alcuni ambiti di applicazione.
Le operazioni di M&A potrebbero inoltre riguardare singoli rami d’azienda di società che producono internamente sistemi CNC ma non sviluppano la componente software o mancano di volumi e know how per tenersi al passo con l’innovazione tecnologica e coprire in modo trasversale diversi settori di applicazione.
Infine, la crescita esogena della società passerà per l’acquisizione di nuovi “talenti”, ovvero assumendo il controllo di altre società allo scopo di acquisirne il capitale umano. Questa strategia è utile infatti a risolvere il principale collo di bottiglia per Esautomotion, ovvero la mancanza di un numero sufficiente di ingegneri specializzati nella meccatronica.
Alla luce dei driver sopra descritti, gli analisti ValueTrack stimano tra il 2017 e il 2020 una crescita del giro d’affari a 25,3 milioni (Cagr 2017-20E del 19%), trainata principalmente dall’espansione geografica.
L’incremento dell’Ebitda è invece atteso a un tasso di crescita medio annuo del 20% fino al 2020, quando raggiungerà gli 8 milioni. La marginalità dovrebbe invece rimanere su livelli elevati, attestandosi nello stesso periodo al 31,6 per cento.
Ancora superiore è invece prevista la crescita degli utili, che nel 2020 sono stimati a 4,5 milioni con un Cagr 2017-20E di quasi il 23 per cento, anche grazie a un tax rate favorevole dovuto all’accordo sul Patent Box.
A livello patrimoniale, infine, a partire dall’assenza di indebitamento rilevata a fine 2017, la società, anche grazie ai proventi generati dall’IPO per circa 8 milioni, dovrebbe riportare nel 2020 una liquidità di 13 milioni.
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