Mercati – Milano chiude a +0,7%, sterlina in calo su impasse Brexit

Altra giornata positiva per le Borse europee e per Piazza Affari, con il Ftse Mib che chiude in rialzo dello 0,7% a 22.536 punti, sostanzialmente in linea con il Dax di Francoforte (+0,8%) e il Cac 40 di Parigi (+0,8%). In progresso dell’1,7% il Ftse 100 di Londra sostenuto dall’indebolimento della sterlina, mentre l’Ibex 35 di Madrid (+0,1%) termina intorno alla parità.

Oltreoceano i listini americani viaggiano poco mossi dopo i record della seduta precedente, in una seduta caratterizzata dalla contemporanea scadenza di futures e opzioni su indici e singoli titoli, oltre che dalla maggior riclassificazione settoriale degli indici S&P dal 1999, con cambiamenti di comparto per colossi come Facebook, Twitter, Alphabet, Walt Disney, Netflix, Comcast ed eBay.

Per la prossima settimana l’attenzione sarà incentrata sulla riunione della Fed, che porterà con ogni probabilità un nuovo rialzo dei tassi. Lunedì scatteranno inoltre i nuovi dazi reciproci tra Usa e Cina, anche se gli operatori continuano a ritenere che ci sia ancora spazio per riaprire le trattative fra le due superpotenze. Proseguono a rilento, intanto, i negoziati con il Canada per la revisione del Nafta.

Sul Forex l’euro cede parzialmente terreno nei confronti del dollaro, scendendo a 1,174, penalizzato in parte dai dati non entusiasmanti sulla crescita economica dell’Eurozona, in particolare quelli sull’attività manifatturiera della Germania ai minimi da oltre 2 anni. Nel frattempo, l’euro/sterlina risale di oltre un punto percentuale a 0,898 dopo le parole del primo ministro britannico Theresa May, che ha criticato l’UE per aver respinto il suo piano sulla Brexit e ha affermato che una “no deal Brexit” è meglio rispetto a un cattivo accordo.

Acquisti sui bond europei, mentre negli Usa prosegue la debolezza del mercato obbligazionario che ha spinto il rendimento del T-bond ad un passo dai massimi del 2011, intorno al 3,07 per cento. In Italia il tasso sul Btp decennale scende al momento di circa 4 punti base, in attesa dei dettagli sulla prossima Legge di Bilancio.

Tra le materie prime risalgono dell’1% le quotazioni del petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 70,2 e 78,5 dollari al barile nell’attesa della riunione di domenica dell’Opec, dove si affronteranno i temi legati al calo dell’output successivo alle sanzioni all’Iran.

A Piazza Affari acquisti su CNH (+2,8%), BANCA MEDIOLANUM (+2,6%), UBI (+2,2%) e FINECO (+2,1%). Ben intonata ENEL (+1,9%) dopo l’upgrade da ‘neutral’ ad ‘outperform’ da parte di Exane, che ha pure alzato il target price da 5 euro a 5,20 euro. Denaro anche su ATLANTIA (+1,8%) che, secondo fonti di stampa, creerà la prossima settimana insieme ad Acs e Hotchief il veicolo per il controllo di Abertis. Deboli, invece, AZIMUT (-1%), PIRELLI (-1,2%) e BPER (-1,9%).