Mancano poco più di due mesi alla presentazione del nuovo piano industriale 2019-2021 di Generali e cominciano a circolare i primi rumor.
Le ultime indiscrezioni di stampa riportano che due dei principali azionisti del Leone di Trieste, Francesco Gaetano Caltagirone (titolare di una quota del 4,01% e che secondo rumor potrebbe salire al 5% e poi addirittura al 7%) e Leonardo Del Vecchio (cui fa capo il 3,15%), avrebbero chiesto ai vertici della compagnia la predisposizione di un piano coraggioso per la crescita, che non escluda un eventuale aumento per rafforzare l’operatività nei mercati europei (inclusa la Germania).
Sempre secondo gli stessi rumor, lo scorso 12 settembre si sarebbe svolto un summit presso la sede di Mediobanca tra i due sopracitati azionisti, il Ceo della banca di piazzetta Cuccia (primo azionista di Generali con il 13,04%) Alberto Nagel e Lorenzo Pelliccioli, Ad di De Agostini (cui fa capo l’1,5% della compagnia triestina), mentre non era presente nessuno per conto di Edizione, holding della famiglia Benetton che detiene il 3% della compagnia triestina. Nagel e Pelliccioli avrebbero preferito mantenere una posizione attendista.
Nei mesi scorsi il Group Ceo di Generali, Philippe Donnet, in un’intervista aveva sottolineato che l’ottimizzazione finanziaria, lo sviluppo e la crescita degli utili, nonché la trasformazione del business model saranno i pilastri del nuovo piano strategico.
In merito all’espansione, Donnet nell’intervista aveva fatto presente che sarà soprattutto organica, anche se verranno valutate eventuali acquisizioni qualora consentissero di accelerare la crescita. Il gruppo dispone anche degli 1,5 miliardi ricavati dalle dismissioni delle attività in Paesi non ritenuti più core. Inoltre, si ricorda che lo scorso maggio sono state finalizzate acquisizioni in Slovenia e in Polonia.
In occasione della presentazione dei risultati semestrali, il manager aveva affermato: “Vogliamo valutare in modo opportunistico m&a per diversificarci ulteriormente per linee di business e dal punto di vista geografico. Ciò significa che siamo molto interessati a opportunità nei danni così come nell’asset management”.
E proprio l’asset management è uno dei settori in cui il gruppo è maggiormente concentrato, dopo la recente acquisizione della quota di maggioranza dell’asset manager francese Sycomore e l’annuncio della scorsa settimana del lancio di Aperture Investors.
A circa un’ora dall’apertura delle contrattazioni a Piazza Affari il titolo guadagna lo 0,6% a 15,40 euro, una performance in linea con l’indice di settore.