Nel primo semestre 2018 LU-VE ha realizzato ricavi consolidati pari a 153 milioni (+14,9% a/a). Aumentano i margini operativi, con l’Ebitda (+32,7% a/a) e l’Ebit (+55,7% a/a) rispettivamente pari a 17,1 e 9,2 milioni. L’esercizio si è chiuso con utile netto consolidato di 6,3 milioni (1,8 milioni a fine giugno 2017). Peggiora l’indebitamento finanziario netto, aumentato di 40,4 milioni rispetto al pari periodo di confronto.
LU-VE, attiva nella produzione degli scambiatori di calore, ha chiuso il primo semestre 2018 con ricavi consolidati per 153 milioni (+14,9% a fine giugno 2017).
A livello di linea di prodotti, le vendite degli scambiatori di calore, che rappresentano il 59,5% del giro d’affari, sono cresciute del 12,2% a 91 milioni e tale andamento ha riguardato tutti i plant produttivi. I ricavi riferiti agli apparecchi ventilati sono aumentati del 21,1% a 48,9 milioni, portando il proprio peso sul totale al 31,9 per cento.
Le famiglie di prodotto minori, Close Control e Porte, mostrano delle buone percentuali di crescita, rispettivamente +18 e +16,5 per cento.
Considerando le tipologie di applicazioni, il fatturato relativo alla refrigerazione è cresciuto del 10,8% a 93,5 milioni, seppure con un’incidenza diminuita al 61,2% dal precedente 63,4%, mentre il segmento delle applicazioni speciali ha aumentato la propria incidenza sul totale di oltre 3 punti percentuali con un fatturato di 25,7 milioni (+41,9%) grazie al successo delle nuove azioni di vendita nel campo degli scambiatori per asciugabiancheria ad alta efficienza energetica.
Le vendite realizzate nell’ambito del condizionamento, che rappresentano il 16,4% dei ricavi totali, hanno segnato un aumento dell’1,2% a 25,1 milioni.
A livello geografico, le vendite in Italia (+10,5%) hanno subito un leggero calo sull’incidenza sul totale del giro d’affari (22,9%). In tre dei primi quattro mercati di esportazione (Germania, Polonia e Francia) i ricavi sono aumentati tra il 22% e oltre il 33 per cento.
Il portafoglio ordini a fine giugno ammontava a 42,5 milioni (+17,4%).
L’Ebitda si fissa a 17,1 milioni (+32,7%), con una marginalità in aumento di 1,5 punti percentuali. L’Ebidta adjusted, al netto di costi non ricorrenti per 1 milione legati all’acquisizione di Zykulus Heat Transfer, è pari a 18,1 milioni, con il relativo margine all’11,8 per cento.
Nonostante l’incremento degli ammortamenti (+13,2%), l’Ebit si attesta a 9,2 milioni (+55,7% a/a), con la relativa marginalità che sale di 1,6 punti percentuali.
Il periodo spesa oneri finanziari netti per 1,4 milioni, a fronte di un saldo finanziario negativo per 3,5 milioni a fine giugno 2017.
Il conto economico si chiude con un utile netto pari a 6,3 milioni rispetto a 1,8 milioni del pari periodo di confronto.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto sale a 75,7 milioni, in aumento di 40,4 milioni rispetto a fine anno 2017, un andamento che sconta sopratutto investimenti per 13 milioni, la distribuzione di dividendi per 4,9 milioni e 12,6 milioni per l’acquisizione Zyklus.
Per il prosieguo del 2018 il management ritiene che lo scenario generale rimarrà allineato a quello del primo semestre, ipotizzando uno scenario macroeconomico non influenzato da eventi imprevedibili.