Piazza Affari chiude in vetta alle Borse del Vecchio Continente, con il Ftse Mib in progresso dell’1,5% a 21.669 punti. Più arretrati il Ftse 100 di Londra (+0,7%), il Dax di Francoforte (+0,2%), il Cac 40 di Parigi (+0,1%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,2%), mentre a Wall Street i listini americani viaggiano in frazionale rialzo.
L’appetito per il rischio degli investitori è ancora frenato dalle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina all’indomani dell’entrata in vigore dei nuovi dazi, che è stata accompagnata da accuse reciproche e ha contribuito all’interruzione dei negoziati. Intanto gli investitori cominciano a concentrarsi sulla riunione della Fed di oggi e domani, che si concluderà con il terzo rialzo dei tassi di interesse del 2018. L’attenzione però sarà focalizzata soprattutto sul comunicato finale dell’istituto, per capire se ci sarà spazio per un’ulteriore stretta monetaria a dicembre.
Nel frattempo, sul Forex, l’euro/dollaro risale a 1,177, il dollaro/yen è invariato a 112,9 mentre la sterlina è in area 1,316 sul biglietto verde dopo che si fa largo l’ipotesi di elezioni anticipate a novembre o di un secondo referendum sulla Brexit.
Sull’obbligazionario riprendono quota i titoli di Stato italiani, sostenuti dalle indiscrezioni sulla manovra di bilancio a due giorni dalle decisioni finali sull’aggiornamento del Def e dopo l’asta del Tesoro di questa mattina che ha visto un calo dei rendimenti. Gli acquisti sui Btp consentono al tasso di scendere di circa 7 punti base al 2,87%, con uno spread dal Bund in calo di 10 pb a 233 punti base.
Tra le materie prime resta ben intonato il petrolio in scia alle decisioni dell’Opec, con Wti e Brent rispettivamente in area 72 e 81,2 dollari al barile.
Tornando a Piazza Affari, corrono MEDIASET (+4,3%), SAIPEM (+5,3%), sui massimi da gennaio 2017, e TENARIS (+5,5%) dopo la promozione da ‘underperform’ a ‘buy’ delle sue American Depositary Receipt da parte di BofA Merrill Lynch, che ha inoltre alzato il prezzo obiettivo delle ADR da 30 dollari a 40 dollari (prezzo di chiusura di ieri a 32,99 dollari).
In evidenza LEONARDO (+2,4%), dopo che la US Air Force ha scelto l’elicottero MH-139, basato sull’AW 139 del gruppo italiano e offerto da Boeing in qualità di prime contractor, per la sostituzione della flotta di UH-1N “Huey”, in un programma del valore di circa 2,4 miliardi di dollari.
Bene il comparto bancario in scia alla riduzione dei rendimenti obbligazionari, con INTESA SANPAOLO a +3% e UNICREDIT a +2,6 per cento. In luce BANCA GENERALI (+3,2%); debole PRYSMIAN (-1,4%).