Nel primo pomeriggio Milano resta in cima alle borse europee, in concomitanza con la marcata discesa dello spread Btp-Bund. Intorno alle 15:40 il Ftse Mib guadagna l’1,2%, seguito dal Ftse 100 di Londra (+0,7%) mentre Dax di Francoforte (+0,1%), il Cac 40 di Parigi (+0,2%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,03%) non si discostano molto dalla parità. Frazionali guadagni in avvio per Wall Street, dopo la debolezza di ieri, nonostante il calo di Facebook (-2%) innescato dalle dimissioni dei due co-fondatori di Instagram Kevin Systrom e Mike Krieger.
L’appetito per il rischio degli investitori è ancora frenato dalle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina all’indomani dell’entrata in vigore dei nuovi dazi, che è stata accompagnata da accuse reciproche e ha contribuito all’interruzione dei negoziati. Intanto l’attenzione degli investitori comincia a spostarsi sulla riunione della Fed di oggi e domani, che si concluderà con il terzo rialzo dei tassi di interesse del 2018. L’attenzione però sarà focalizzata soprattutto sul comunicato della banca centrale, per capire se ci sarà spazio per un ulteriore stretta monetaria a dicembre.
Nel frattempo, sul Forex, l’euro/dollaro risale a 1,178, il dollaro/yen è invariato a 112,8 mentre la sterlina è in area 1,315 sul biglietto verde mentre si fa largo l’ipotesi di elezioni anticipate a novembre o di un secondo referendum sulla Brexit.
Sull’obbligazionario riprendono quota i titoli di Stato italiani dopo le vendite della seduta precedente, a due giorni dalle decisioni finali sull’aggiornamento del documento al Def e dopo l’asta del Tesoro di stamattina che ha visto rendimenti in calo. Gli acquisti sui Btp consentono al tasso di scendere di circa 6 punti base al 2,88%, con uno spread dal Bund in calo di 8 bp a 235 punti base.
Tra le materie prime continua la corsa del petrolio in scia alle decisioni dell’Opec, con Wti e Brent rispettivamente in area 72,5 e 81,2 dollari al barile.
Tornando a Piazza Affari, corrono MEDIASET (+4,6%), SAIPEM (+4,5%), sui massimi da gennaio 2017 e TENARIS (+5,4%) dopo la promozione da “underperform” a “buy” delle sue American Depositary Receipt da parte di BofA Merrill Lynch, che ha inoltre alzato il prezzo obiettivo delle ADR da 30 a 40 dollari (prezzo di chiusura di ieri a 32,99 dollari).
In evidenza LEONARDO (+2,5%), dopo che la US Air Force ha scelto l’elicottero MH-139, basato sull’AW 139 del gruppo italiano e offerto da Boeing in qualità di prime contractor, per la sostituzione della flotta di UH-1N “Huey”, in un programma del valore di circa 2,4 miliardi di dollari.
Ben intonato il comparto bancario in scia alla riduzione dei rendimenti obbligazionari, con INTESA a +2,5% e UNICREDIT a +2 per cento. Deboli PRYSMIAN (-2,1%) e ATLANTIA (-1,6%).