Prosegue il calo dei titoli Carige, che hanno lasciato sul terreno il 16% dopo l’assemblea che ha sancito la vittoria della lista presentata da Vittorio Malacalza, comportando il rinnovo del vertice con il nuovo amministratore delegato Fabio Innocenzi che ha assunto la carica ieri. Un calo rilevante e che prosegue anche oggi con le azioni che perdono l’1,4% a 0,007 euro, ai minimi storici.
Uno scivolone così netto da fare insospettire qualche osservatore che si trattasse del pacchetto di Raffaele Mincione, che attraverso la società Pop 12 è azionista di Carige con il 5,4% circa e che dopo essere stato sconfitto in assemblea, vedendo accantonato il proprio progetto di valorizzazione della banca attraverso un’operazione straordinaria di fusione con un altro istituto, potrebbe avere deciso di lasciare la partita.
Un’ipotesi che però fondi vicine al finanziere basato a Londra smentiscono. “Mincione non ha ceduto azioni della banca genovese e non intende venderle”, riportano agenzie di stampa.
Tuttavia, le vendite riflettono in parte la delusione di qualche investitore sulla mancata realizzazione del piano portato avanti dalla cordata guidata da Mincione e dal precedente amministratore delegato Paolo Fiorentino, che puntava a un merger in tempi più rapidi possibile. A questa delusione si accompagna il timore che il piano di ripristino del capitale richiesto dalla Bce preveda anche un nuovo aumento. Ipotesi smentita ma che continua a destare qualche preoccupazione.