Conafi Prestitò è stata alle prese con un processo di cambiamento aziendale che ha di fatto influenzato il primo semestre 2018 e rende difficile un confronto con il corrispondente periodo del 2017.
Infatti, nel dicembre 2017 il gruppo ha cessato l’attività di intermediazione finanziaria e trasformato il proprio oggetto sociale in holding di partecipazioni, e adesso opera tramite la società controllata Prestitò nel settore dei prestiti tramite cessione del quinto, della pensione o mediante delegazione di pagamento.
Nei primi sei mesi del 2018 i ricavi si sono attestati a 578 mila euro (7,1 milioni nel primo semestre del 2017).
I costi operatici sono significativamente diminuiti; in particolare quelli del personale per via del programma di licenziamento attuato lo scorso dicembre.
Tali dinamiche hanno portato a un risultato operativo lordo e netto negativi rispettivamente per 2,8 milioni (in pareggio nel periodo di confronto) e per 3,3 milioni (-0,9 milioni nei primo sei mesi del 2017).
Il periodo si è chiuso con un utile netto di 1,3 milioni (rosso di 0,8 milioni nel primo semestre 2017), grazie ai 4,9 milioni di risultanti dalle attività dimesse e relativo al corrispettivo una tantum maturato nel primo trimestre per effetto della sottoscrizione con il principale istituto finanziatore di un accordo avente ad oggetto la migrazione del portafoglio prestiti, a seguito della decisione di abbandonare il settore.
Dal lato patrimoniale, a fine giugno la posizione finanziaria netta è positiva per 17,4 milioni (+13,4 milioni al 31 dicembre 2017).
Nella nota emessa si sottolinea che Conafi ha “in corso di valutazione alcuni progetti imprenditoriali propedeutici alla definizione delle nuove linee strategiche e alla predisposizione di un piano industriale. Allo stato, si può ragionevolmente ritenere che l’esercizio 2018 possa chiudersi in sostanziale pareggio”.