Mattinata cauta per le borse europee, che mantengono un atteggiamento prudente in attesa dell’avvio di Wall Street e soprattutto della conclusione del meeting della Federal Reserve, mentre in Italia il focus rimane sulla legge di bilancio per il 2019.
Intorno alle 11:45 il Ftse Mib scambia poco sotto la parità (-0,1%), sostanzialmente in linea con il Dax di Francoforte (-0,15%), il Ftse 100 di Londra (+0,05%), il Cac 40 di Parigi (+0,2%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,1%).
Questa sera l’attenzione sarà concentrata sulla banca centrale americana, che con ogni probabilità alzerà dello 0,25% il costo del denaro, portando il tasso di riferimento al 2,25% e potrebbe fornire dettagli su un eventuale ulteriore incremento dei tassi a dicembre.
Eventuali indicazioni restrittive potrebbero sostenere un rafforzamento del dollaro ed estendere il recente sell-off sul mercato obbligazionario statunitense, che ha portato il rendimento del Treasury in area 3,08 per cento.
Nel frattempo, il biglietto verde è stabile a 1,176 nei confronti dell’euro e poco sotto quota 113 yen. In flessione la sterlina dopo che Theresa May ha smentito l’ipotesi di elezioni anticipate.
Nessuno spunto di rilievo sul fronte macro, aspettando i dati americani di domani sul Pil e sugli ordini di beni durevoli. Tra le materie prime, il petrolio consolida i rialzi degli scorsi giorni con Wti e Brent rispettivamente in area 72 e 81 dollari al barile, prima della diffusione dei numeri settimanali Eia sulle scorte statunitensi previsti per questo pomeriggio.
Per quanto riguarda l’Italia, cresce l’attesa per la nota di aggiornamento del Def che il governo presenterà a breve. Il focus rimane principalmente sul rapporto deficit/Pil, con Lega e M5s intenzionati a sforare il 2 per cento. Sull’obbligazionario il rendimento del Btp decennale scende ulteriormente al 2,8%, assottigliando lo spread con il Bund a 227 punti base.
Intanto Confcommercio lancia l’allarme in relazione ad un possibile aumento dell’Iva. Secondo le stime dell’organismo il Pil frenerebbe allo 0,6% facendo schizzare i prezzi al consumo al 2,2-2,6% e impattando sui consumi che rallenterebbero allo 0,3 per cento.
Tornando a Piazza Affari, in calo TELECOM ITALIA (-2,8%), con la nona giornata di rilanci nella gara per le frequenze 5G che si è chiusa con un ammontare totale di offerte a 5,15 miliardi, oltre il doppio dell’introito minimo fissato nella legge di bilancio per il 2018, mentre fonti di stampa riportano che la cessione di Sparkle è in stand-by in attesa di chiarimenti dal governo.
Realizzi su MEDIASET (-1,3%), STM (-1,1%) e TENARIS (-0,8%) dopo i rialzi di ieri, con quest’ultima che ha raggiunto un accordo definitivo per acquisire il 47,79% di Saudi Steel Pipe Company a un prezzo di 144 milioni di dollari.
Contrastati i bancari, mentre in vetta al Ftse Mib spicca FINECO (+1,3%) seguita da POSTE ITALIANE (+1%).