Seduta prudente per le Borse europee, mentre Wall Street viaggia in frazionale rialzo (+0,2-0,3%) in attesa delle delibere della Federal Reserve. Il Ftse Mib chiude a -0,1%, poco mosso come il Dax di Francoforte (+0,1%) e il Ftse 100 di Londra (+0,1%), mentre il Cac 40 di Parigi (+0,6%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,3%) terminano con discreti guadagni.
Gli investitori guardano principalmente al meeting della Fed che stasera si concluderà con l’incremento dello 0,25% del costo del denaro, mossa che porterà il tasso di riferimento al 2,25%, mentre resta da capire se ci sia spazio per un ulteriore incremento dei tassi a dicembre. Inoltre, si attendono le proiezioni per il 2019, soprattutto alla luce della recente escalation nelle tensioni commerciali con la Cina.
Eventuali indicazioni restrittive potrebbero sostenere un rafforzamento del dollaro ed estendere il recente sell-off sul mercato obbligazionario statunitense, che ha portato il rendimento del Treasury in area 3,08 per cento. Nel frattempo, la valuta americana si rafforza a 1,175 nei confronti dell’euro, mentre il cambio fra biglietto verde e yen rimane in area 113. Poco mossa la sterlina a 1,317 dollari, dopo che Theresa May ha smentito l’ipotesi di elezioni anticipate.
Nessuno spunto di rilievo sul fronte macro, in attesa dei dati americani di domani sul Pil e sugli ordini di beni durevoli. Tra le materie prime, il petrolio annulla parte dei rialzi degli scorsi giorni con Wti e Brent rispettivamente in area 71,8 e 80,6 dollari al barile, dopo i dati settimanali Eia sulle scorte Usa che hanno evidenziato un incremento a sorpresa delle riserve.
Per quanto riguarda l’Italia, cresce l’attesa per la nota di aggiornamento del Def che il Governo presenterà a breve. Il focus rimane principalmente sul rapporto deficit/Pil, con Lega e M5S intenzionati a sforare il 2 per cento. Sull’obbligazionario il rendimento del Btp decennale scende al 2,83%, comprimendo leggermente lo spread con il Bund a 230 punti base.
Intanto, Confcommercio lancia l’allarme in relazione ad un possibile aumento dell’Iva. Secondo le stime dell’organismo, il Pil frenerebbe allo 0,6% facendo schizzare i prezzi al consumo al 2,2-2,6% e impattando sui consumi che rallenterebbero allo 0,3 per cento.
Tornando a Piazza Affari, in calo TELECOM ITALIA (-2%), con la nona giornata di rilanci nella gara per le frequenze 5G che si è chiusa con un ammontare totale di offerte a 5,15 miliardi, oltre il doppio dell’introito minimo fissato nella legge di bilancio per il 2018, mentre fonti di stampa riportano che la cessione di Sparkle è in stand-by in attesa di chiarimenti dal Governo.
Realizzi su STM (-1,6%) e sui bancari INTESA SANPAOLO (-1,5%) e UNICREDIT (-1,3%). Debole anche TENARIS (-0,8%) dopo i rialzi di ieri, nonostante l’accordo definitivo per acquisire il 47,79% di Saudi Steel Pipe Company a un prezzo di 144 milioni di dollari. In vetta al Ftse Mib LUXOTTICA (+1,4%) e PIRELLI (+1,4%).