Potrebbe essere rimandata di un mese la diffusione del nuovo piano industriale 2019-2021 di Bper rispetto ai tempi inizialmente fissati tra metà settembre e inizio ottobre.
È quanto riportano rumor di stampa, secondo i quali la divulgazione del piano potrebbe essere fissata per il prossimo 8 novembre, quando verrà alzato il velo sui conti del terzo trimestre. Il rinvio, oltre ad alcune valutazioni interne che si stanno facendo, è dovuto anche all’incertezza sull’andamento dello spread in attesa di capire come le decisioni del Governo sulla finanziaria e sui target, a partire dal rapporto deficit/Pil, influenzeranno i mercato e lo scenario economico di riferimento che sarà alla base del piano.
Uno dei pilastri del piano sarà l’ulteriore accelerazione nel de-risking. Le ultime indiscrezioni riportano che la banca modenese potrebbe diminuire lo stock di Npl di altri 1,9 miliardi oltre alle operazioni già in corso. L’obiettivo è far scendere l’Npe ratio lordo sotto il 10% nel 2020.
Un sollecito in questa direzione è arrivato nei mesi scorsi anche da Carlo Cimbri, Ad di Unipol, primo azionista di Bper con una quota di poco superiore al 15 per cento. Molti ritengono che questa operazione libererebbe capitale da destinare all’integrazione di Unipol Banca, controllata dalla holding bolognese.
Secondo altri rumor di stampa, sarebbe in corso anche un’analisi di fattibilità per la potenziale fusione di Unipol Banca. Situazione che richiederebbe un po’ di tempo e i cui effetti non potrebbero essere inclusi con immediatezza nel piano. L’ottica dei vertici di Bper è quella di fare un’operazione che crei valore.
La prima linea manageriale è alle prese anche con altri dossier. Tra questi si segnala l’acquisto del restante 49% di Banco di Sardegna dall’omonima fondazione, che potrebbe avvenire attraverso uno swap con cui l’ente rileverebbe azioni della capogruppo. La negoziazione è in corso e si starebbe protraendo.
Un’altra partita molto importante è quella che riguarda Arca Holding. Bper ha presentato un’offerta vincolante congiunta con Popolare Sondrio per rilevare il 40% in mano alle ex venete. Si attende la risposta dei commissari liquidatori, che avrebbero ricevuto anche un’altra proposta. La decisione potrebbe non essere presa in tempi brevi.
Si ricorda che il gruppo punta a crescere nell’asset management, nel private banking e nel wealth management e nella bancassurance (sfruttando la partnership con Unipol), oltre che accelerare ancora di più nella riduzione dei costi.
Intorno alle 10:20 a Piazza Affari il titolo lascia sul terreno il 2,4% a 4,29 euro, risentendo del repentino aumento dello spread Btp-Bund, così come tutto il settore, che arretra del 3,1 per cento.