Creval ha ricevuto ieri da Banca d’Italia il via libera ad utilizzare i propri modelli interni di rating per la misurazione del rischio di credito per le esposizioni verso le imprese e quelle retail. L’ok dell’authority era attesa entro il terzo trimestre 2018, al termine di un processo durato cinque anni.
L’adozione dei nuovi modelli comporterà una riduzione delle attività ponderate per il rischio e, conseguentemente, un miglioramento del Cet1. La banca nel piano industriale aveva stimato un impatto positivo di 100/200 pb dall’utilizzo dei modelli interni.
A fine giugno la banca valtellinese presentava un Cet1 phased pari al 14%, mentre quello fully loaded era al 10,2 per cento. Il requisito patrimoniale ha raggiunto questo livello anche grazie all’aumento di capitale da 700 milioni chiuso lo scorso marzo.
Includendo anche i benefici connessi alle operazioni già finalizzate e i cui impatti sul capitale verranno contabilizzati nel secondo semestre 2018 (cessioni crediti deteriorati, riorganizzazione bancassurance e partnership nel credito al consumo) il Cet1 pro-forma phased in sale al 15%, mentre quello fully loaded all’11,2 per cento.
Ora il semaforo verde per l’adozione dei modelli interni per misurare il rischio di credito apporterà un’ulteriore beneficio.
Intorno alle 11:10 a Piazza Affari il titolo segna un rialzo del 2% a 0,1147 euro, muovendosi in controtendenza rispetto all’indice di settore (-2,8%).