I conti del primo semestre 2018 di Frendy Energy, società attiva nella produzione di energia elettrica da impianti mini-idro, evidenziano un calo dei ricavi di 7,7 punti percentuali rispetto al pari periodo di confronto.
Nel dettaglio, il giro d’affari (1 milione circa) ha risentito del calo della produzione delle centrali idroelettiche situate sul canale irriguo “Diramatore Vigevano”, interessato nei mesi di febbraio e marzo dalla manutenzione spondale che ha interrotto la produzione.
Inoltre, i mesi di aprile e giugno sono stati influenzati da carenze idriche.
Infine, la minore produzione è stata causata anche da disservizi elettromeccanici su due centrali, da attività di manutenzione necessaria per l’allineamento agli standard elettrici e di sicurezza del gruppo Edison.
La diminuzione del fatturato si è amplificata a livello di Ebitda, sceso del 23,7% a 0,5 milioni, con la relativa marginalità in calo di 4,2 punti percentuali.
Contrazione ancora più evidente per l’Ebit, che riporta un deficit di 0,1 milioni (18mila euro nel 2017).
Il conto economico si è chiuso infine con una perdita di 0,4 milioni, contro il deficit di 0,2 milioni nel periodo di confronto.
Dal lato patrimoniale, al 30 giugno 2018 l’indebitamento finanziario netto sale a 3 milioni circa dai 2,7 milioni registrati a fine 2017, per effetto dell’assorbimento di liquidità da parte della gestione operativa.
Si segnala che l’entrata a pieno regime della centrale di Chiusa della Città e l’impianto di Brida dei Cavalletti, già attivi da inizio 2018, dovrebbero contribuire, secondo quanto indicato dalla società, alla ripresa dei ricavi 2018, in aggiunta agli incentivi ottenuti.
###
Resta sempre aggiornato sul tuo titolo preferito, apri l'Insight dedicato a Frendy Energy