ll Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un rialzo dello 0,4% e in direzione opposta rispetto all’omologo europeo (-0,2%), risentendo parzialmente del rallentamento del comparto bancario (-1%) e facendo meglio del Ftse Mib (-0,1%).
L’attenzione degli investitori è stata rivolta oltreoceano in attesa delle parole di Jerome Powell che ha confermato un rialzo dei tassi di un quarto di punto. La Fed ha alzato la previsione sul pil 2018 a fronte della forza dell’economia americana.
Attesa per oggi la divulgazione dei numeri che emergeranno dalla nota di aggiornamento del Def, con particolare riguardo al rapporto defici/Pil per il 2019. L’inquilino del Tesoro, Giovanni Tria, ha affermato: “Manovra di crescita, non di austerity, ma che non crea dubbi sulla sostenibilità del nostro debito. Bisogna continuare nel percorso di riduzione del rapporto debito/Pil. Dobbiamo dare un segno ai mercati finanziari, a coloro che ci prestano i soldi. Stiamo attenti perché a volte se uno chiede troppo poi deve pagare interessi maggiori e quello che si guadagna si perde in interessi”.
Il rallentamento del comparto bancario ha impattato in parte sui titoli del risparmio gestito, tra i quali reggono Banca Generali (+0,2%), che consolida la buona performance di martedì, Fineco (flat), sempre vicina ai massimi storici, e Banca Mediolaum (+0,2%).
Altra seduta positiva per Exor (+0,9%), ancora supportata dalla conferma del ‘buy’ da parte di Ubs con target price alzato da 73 euro a 79 euro.
Nel Mid Cap torna a salire Banca Ifis (+1,2%) che ha rinnovato il proprio programma Emtn da 5 miliardi, mentre prosegue il momento poco felice di doBank (-2,5%). Ancora realizzi su Cerved (-0,8%).
Tra le Small Cap si interrompe il mini rimbalzo di Banca Intermobiliare (-1,2%), che ha completato la cessione del proprio patrimonio immobiliare. Vola Conafi (+22%) in scia alla semestrale.