Astaldi ha deciso che presenterà, presso il Tribunale di Roma, domanda di concordato preventivo “con riserva” a cui seguirà una proposta di concordato preventivo in continuità aziendale.
Il CdA ha ritenuto di procedere in questa direzione per ottenere gli effetti protettivi sul patrimonio e salvaguardare l’operatività e la continuità aziendale, avvalendosi di uno strumento di gestione della crisi per superare la temporanea tensione finanziaria.
La mancata cessione del Terzo Ponte sul Bosforo, dovuta alla crisi che ha colpito la Turchia, ha imposto di adeguare il precedente piano industriale all’assenza delle disponibilità finanziarie nei tempi previsti.
Si ricorda infatti che la ricezione di un’offerta vincolante per l’asset era una delle condizioni per la formazione del Consorzio di Garanzia e per procedere così all’aumento di capitale.
La società sta inoltre studiando un nuovo piano in continuità aziendale orientato alla salvaguardia del business e dei creditori, con un progetto di ristrutturazione
Quest’ultimo al momento prevede la concessione in affitto a due newco controllate di Astaldi dei rami d’azienda comprensivi delle attività eseguite tramite joint venture con partner internazionali e delle attività eseguite attraverso le succursali locali.
Inoltre, sono previsti l’acquisizione di finanza prededucibile e un aumento di capitale in esecuzione del concordato.
A seguito di quanto sopra citato, la società ha deciso di non pubblicare la relazione finanziaria semestrale prevista originariamente per oggi, ma ha informato che procederà a informare trimestralmente il mercato come da richiesta Consob.
Infine, la società ha deliberato di richiedere l’esclusione volontaria delle azioni dal segmento Star, che restano comunque trattate sul MTA.