ICF Group, attiva nella progettazione, produzione, commercializzazione di adesivi e tessuti ad alto contenuto tecnico, ha chiuso il primo semestre 2018 con ricavi consolidati per 43,1 milioni (+10,2%), di cui il 70% realizzati all’estero.
Le vendite hanno seguito un trend positivo in ogni singola linea di business. Nel dettaglio, i ricavi del settore automotive si sono attestati a 16,5 milioni (+18%), quelli del packaging sono stati pari a 3,5 milioni (+25%), mentre il settore manifatturiero ha consuntivato vendite aumentate del 3,6% a 23 milioni.
L’Ebitda si riduce del 22,4% a 4,6 milioni, con la relativa marginalità in calo al 10,6 per cento.
Diminuisce anche l’Ebit fino a 0,5 milioni (-84,4%), dopo aver spesato maggiori ammortamenti (+62,2%) per 4 milioni, di cui 3 milioni riconducibili all’ammortamento per l’avviamento derivante sia dall’operazione di Business Combination con EPS Equita PEP Spac, sia dalla precedente operazione di fusione inversa avvenuta nel gennaio 2016.
Si segnala che l’Ebit adjusted, normalizzato di suddetti effetti, si esprime in 3,5 milioni.
Gli oneri finanziari netti diminuiscono del 25,1% a 0,4 milioni.
Il conto economico si chiude con una perdita netta consolidata dei soci di 3,1 milioni (contro un utile netto di 1,7 milioni, dopo aver contabilizzato oneri straordinari netti per 3 milioni riferiti alla regolazione dello stock option plan.
Dal lato patrimoniale, a fine giugno 2018 l’indebitamento finanziario netto si esprime in 11,4 milioni, in calo dai 13,8 milioni di fine 2017.
Il Presidente e Ad di ICF Group, Guido Cami, ha così commentato: “Siamo soddisfatti di aver realizzato un fatturato pari a 43 milioni di Euro in crescita del 10% nel primo semestre 2018 e una quota di export al 70 per cento. A favorire lo sviluppo sarà l’apertura a nuovi mercati geografici e lo sviluppo di prodotti sempre più performanti e attenti all’ambiente. Perseguiamo l’opportunità rappresentata dalle aggregazioni che aprirebbe a nuovi segmenti di business”.
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