Settimana poco mossa per il settore Commercio il cui indice ha riportato un +0,2%, facendo meglio sia del corrispondente europeo (-0,8%) sia del Ftse Mib (-3,8%).
Andamento quest’ultimo in una settimana nella quale l’attenzione degli investitori si è mantenuta sulla manovra finanziaria italiana nonché sulle discussioni inerenti al rapporto deficit/Pil tra Lega/M5S e il ministro dell’Economia. Ratio su cui è stata poi raggiunta un’intesa su un innalzamento al 2,4% per tre anni.
Sul fronte internazionale il focus è stato sulla decisione della Federal Reserve di alzare i tassi di interesse di 25 punti base, confermando poi un altro rialzo a dicembre e tre strette monetarie nel prossimo anno, nonché sullo scontro commerciale tra Stati Uniti e Cina. In relazione a ciò si ricorda che lo scorso 24 settembre l’amministrazione Trump ha introdotto tariffe su 200 miliardi di dollari di prodotti provenienti da Pechino. Misura alla quale il Paese asiatico ha replicato con dazi su 60 miliardi di beni Usa.
Campari, unico titolo del settore presente nel Ftse Mib, ha registrato un +1,2 per cento. La società ha annunciato di aver acquistato tra il 17 e il 21 settembre 295.841 azioni proprie al prezzo medio unitario di 7,2545 euro per azione, per un controvalore complessivo di 2.146.180,11 euro. L’operazione rientra nell’ambito del piano di buy – back da destinare al servizio dei piani stock option deliberato dall’assemblea degli azionisti dello scorso 23 aprile.
Tra le Mid ha fatto meglio Parmalat con un +2,9 per cento. Debole invece Autogrill (-1,3%) la quale ha comunicato che nei primi otto mesi del 2018 i ricavi consolidati sono stati pari a 2.998,8 milioni, in aumento del 4,8% a cambi costanti (+0,2% a cambi correnti) rispetto a 2.992,7 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente.
Infine tra le Small ha brillato Chl (+37,4%).
In flessione invece dello 0,6% Enervit la quale ha annunciato di aver costituito Enervit Nutrition GmbH, avente capitale sociale di 25mila euro, interamente detenuto da Enervit stessa. La costituzione della nuova controllata rientra nelle linee strategiche del gruppo e punta ad accrescere l’efficienza operativa nei mercati esteri nonché spingere sulla competitività internazionale.
Ha ceduto il 5,4% La Doria, il cui management ha comunicato che si attende per l’intero esercizio corrente un aumento del fatturato rispetto al 2017, grazie all’incremento dei volumi di vendita, ma una marginalità in calo rispetto allo scorso anno.
In calo del 5,4% pure Bioera su cui si riporta che Bracknor Investment ha richiesto la conversione di 3 obbligazioni parte della quarta tranche, emessa lo scorso 6 agosto, del prestito obbligazionario convertibile. Successivamente alla conversione, nell’ambito della quarta tranche, risultano ancora da convertire 43 obbligazioni. Inoltre il gruppo ha comunicato i conti semestrali, con ricavi pari a 21,9 milioni (rispetto ai 24,7 milioni del primo semestre 2017) e una perdita netta di 1,4 milioni (rispetto ai 2,1 milioni del primo semestre 2017).
Vendite infine su Netweek (-6%) anch’essa dopo i dati contabili. Numeri da cui sono emersi ricavi consolidati pari a 14,6 milioni, in progresso del 5% rispetto al pari periodo del 2017 e una perdita netta di circa 2 milioni (0,4 milioni nel primo semestre dello scorso anno).