Sale dello 0,9% nell’ultima ottava di settembre il Ftse Media Italia che sottoperforma però il progresso del 2,4% registrato dall’Euro Stoxx Tmi Media. Crolla del 3,8% il Ftse Mib la giornata contrassegnata dalle vendite, soprattutto sul settore bancario, di venerdì, dopo l’approvazione del Def.
Continua a delinearsi il nuovo assetto media mondiale con la decisione di 21st Century Fox di cedere la sua quota di maggioranza del 39% di Sky al colosso via cavo statunitense Comcast dopo aver perso l’asta per l’acquisizione del restante 61% della media company di Murdoch.
A livello settoriale, PwC Entertainment ha presentato l’outlook sul mercato dei media italiano fino al 2022, indicando che l’anno prossimo per la prima volta la spesa per la pubblicità su internet supererà quella per gli spot in tv. Nel Media Outlook Italy 2018-2022, Pwc stima che il comparto italiano Entertainment & Media raggiungerà alla fine del periodo considerato i 41 miliardi di ricavi, rispetto ai 32,8 miliardi del 2017.
Avanza del 2,6% Mediaset. Le parole di Fedele Confalonieri rassicurano gli investitori in merito alle preoccupazioni legate al tetto massimo della pubblicità televisiva proposta dal nuovo governo giallo-verde che potrebbere avere un serio impatto negativo sul fatturato del gruppo di Cologno.
Il cambiamento dei tetti pubblicitari avrebbe infatti un impatto sia su Mediaset che sulle altre emittenti televisive in quanto riguarderebbe l’intera industria televisiva che si trova oggi tra due fuochi: da un lato una eventuale restrizione dei tetti di cui di certo soffrirebbe e dall’altro la concorrenza di nuovi gruppi, come YouTube, che non sono sottoposti a vincoli.
Migliore tra le società meno capitalizzate Rcs Mediagroup (+10,2%), passata al comparto Small Cap. A muovere il titolo le dichiarazioni del presidente Urbano Cairo che, a margine della presentazione del restyling del magazine femminile Io Donna, ha affermato: “Sul fronte della raccolta pubblicitaria, Rcs nel periodo gennaio-agosto ha registrato un incremento del 2%, mentre settembre è più o meno in linea con l’anno scorso” aggiungendo inoltre “in questi ultimi tre mesi dell’anno spingeremo molto il pedale sull’acceleratore per incrementare questa variazione”.
Sale dell’1,4% Cairo Communication. Un andamento aveva beneficiato della comunicazione dell’ottima crescita della raccolta pubblicitaria sul canale La7 che, nel solo mese di settembre segna un +13% dopo il +18% messo a segno nel mese di agosto e il +4% di luglio. Numeri importanti, che segnano il trimestre luglio-agosto-settembre a +11% e l’anno da gennaio a settembre al +3,6 per cento.
Forte progresso per Gedi Gruppo Editoriale (+7,3%). L’intonazione positiva sostenuta dal titolo in queste ultime sedute, che ha portato ad un progresso di circa 20 punti percentuali nell’ultimo mese, sta beneficiando del nuovo round di offerte circolate in questi giorni su Persidera, l’operatore di rete nazionale di cui Gedi detiene il 30 per cento.
Nel dettaglio, Rai Way ha comunicato ieri di aver sottoposto ai soci di Persidera un’offerta vincolante, per l’acquisizione dell’infrastruttura di rete e delle relative attività di tale società controllata al 70% da Telecom Italia e al 30% da Gedi.
Lascia sul terreno lo 0,4% Mondadori. La casa editrice di Segrate ha ricevuto un’offerta irrevocabile per la cessione del ramo d’azienda Panorama al quotidiano La Verità, fondato nel 2016 da Maurizio Belpietro. La casa editrice di Segrate ha altresì comunicato di aver avviato una negoziazione esclusiva con Reworld Media per la cessione della controllata Mondadori France.
Chiude in calo Class Editori (-1,8%) dopo la pubblicazione dei dati del primo semestre 2018, chiuso con ricavi pari a 32,6 milioni, in crescita del 5,1% rispetto al pari periodo 2017 grazie anche all’ingresso di Gambero Rosso dal 1° giugno. Il risultato netto di gestione si esprime in una perdita di 5,9 milioni (perdita di 5,7 milioni nel dato pro forma) contro il deficit di 7,6 milioni registrato a giugno 2017.