Sembra sempre più complicata la strada verso il controllo di Sia da parte di Poste Italiane. La società guidata da Matteo Del Fante rischia, infatti, di dover affrontare un aumento di capitale per la controllata Poste Vita a causa dell’incremento dello spread che drenerebbe le risorse della società dei recapiti, lasciandola a secco per un’eventuale acquisizione di Sia.
Secondo fonti di stampa, se lo spread Btp-Bund salisse dagli attuali 270 punti base a circa 400 pb, l’impatto sul valore dei titoli di Stato detenuti da Poste Vita abbasserebbe i requisiti patrimoniali di Solvency 2 rendendo necessario, come precisato da Del Fante agli analisti finanziari, un aumento di capitale. Operazione che assorbirebbe buona parte degli 8-900 milioni di cassa di Poste Italiane.
Sia è il leader europeo nella progettazione, realizzazione e gestione di infrastrutture e servizi tecnologici nelle aree dei pagamenti. Poste Italiane ne detiene il 15% e vorrebbe rafforzare la presenza nel settore di servizi digitali, dove è già presente con Postepay.
Inoltre, sempre secondo fonti di stampa, ci sono diverse banche che hanno rilevanti partecipazioni di Sia, complessivamente il 18,27%, che mal vedrebbero un accordo tra Poste e Sia. Tale accordo incrementerebbe ulteriormente la posizione del gruppo romano nel settore dei servizi finanziari.
Queste complicazioni si vanno ad aggiungere all’indiscrezione uscita qualche giorno fa secondo la quale l’investitore F2i, che detiene il 17%, avrebbe il diritto di richiedere la quotazione in borsa di Sia in qualsiasi momento, rendendo così più tortuosa la strada per raggiungere il controllo della società leader dei pagamenti digitali.
Intorno alle 9:40 a Piazza Affari il titolo segna un rialzo dell’1,1% a 6,96 euro, in linea con l’indice di settore (+1,3%).