Mercati – Seduta volatile per Milano (-0,2%), spread in rialzo oltre 300 bp

Al termine di una seduta contrastata il Ftse Mib archivia le contrattazioni poco mosso (-0,2%) a 20.562 punti, in modesto ribasso come il Dax di Francoforte (-0,4%) e il Ftse 100 di Londra (-0,3%), mentre il Cac 40 di Parigi (-0,7%) e l’Ibex 35 di Madrid (-1%) chiudono più arretrati. Variazioni limitate per Wall Street, con il Dow Jones in frazionale rialzo, il Russell 2000 ancora negativo e gli altri indici poco mossi.

Il focus dei mercati resta concentrato sull’Italia e sui target finanziari espressi nella nota di aggiornamento al Def che hanno suscitato critiche da parte della Commissione Europea e sollevato dubbi sulla stabilità futura del Paese, nonostante non siano ancora noti i dettagli della manovra. Il commissario agli Affari Economici, Pierre Moscovici, intende convincere le autorità italiane a rientrare nelle regole, mentre il presidente della CE Jean Claude Juncker ha paventato una crisi in stile Grecia e la fine dell’euro in caso di mancato rispetto dei paletti. Oggi, intanto, il presidente della commissione Bilancio della Camera, Claudio Borghi, ha chiarito che l’Italia non ha in programma di abbandonare l’euro e ha assicurato che il debito scenderà.

Il rendimento del Btp decennale avanza di circa 14 punti base in area 3,43%, separato da uno spread di 301 punti base dal Bund (+19 bp), con il benchmark tedesco ben comprato grazie allo status di asset rifugio.

L’avversione al rischio appesantisce anche l’euro, che tuttavia risale dai minimi di giornata e si riporta a 1,156 dollari, con il biglietto verde ancora parzialmente sostenuto dal nuovo accordo sul Nafta tra Stati Uniti, Canada e Messico.

Tra le materie prime restano ben intonate le quotazioni del petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 75,3 e 85,1 dollari al barile, in scia al rallentamento delle trivellazioni negli Stati Uniti e alla riduzione dell’offerta di Iran e Venezuela, mentre l’oro risale oltre 1.200 dollari l’oncia nonostante l’apprezzamento della valuta americana.

Tornando a Piazza Affari, gli acquisti premiano ATLANTIA (+2,4%) STM (+1,9%), BANCA GENERALI (+1,3%) e le utilities SNAM (+1,2%) e A2A (+1,2%). Flat FCA (+0,1%), dopo i dati sulle immatricolazioni Usa sopra le attese. Ancora deboli i bancari, ma in fondo al Ftse Mib scivolano PIRELLI (-2,8%), BUZZI (-2,3%), UNIPOL (-2,5%) e TELECOM ITALIA (-2,5%).