ll Ftse Italia Servizi Finanziari inizia la settimana con un lieve calo dello 0,4% e in direzione leggermente opposta rispetto all’analogo europeo (+0,2%), risentendo in parte della seduta negativa del comparto bancario (+3,1%) e uniformandosi al Ftse Mib (-0,5%).
Gli investitori continuano a temere le possibili conseguenze sul bilancio pubblico, dopo che l’esecutivo ha fissato al 2,4% il rapporto deficit/Pil per i prossimi tre anni nella nota di aggiornamento del Def, mentre la speranza era che la grandezza fosse contenuta sotto il 2 per cento. Tuttavia, sia il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sia l’inquilino del Tesoro, Giovanni Tria, hanno provato a tranquillizzare sulla manovra. Il ministro dell’Economia, nel giorno in cui si è tenuto l’Eurogruppo, ha assicurato che il debito pubblico scenderà, nonostante le perplessità di Bruxelles.
Le forti vendite sul comparto bancario hanno impattato il parte anche sui titoli del risparmio gestito, inclusa Anima (-%). In controtendenza Fineco (+0,9%), che lo scorso venerdì era stata tra i titoli che aveva retto meglio l’urto, e Banca Mediolanum (+0,5%).
In luce Exor (+0,7%), che ha beneficiato della buona performance della controllata quotata Fca.
Nel Mid Cap sprofonda nuovamente Banca Ifis (-7,4%), nonostante il Ceo Giovanni Bossi abbia confermato alla stampa l’obiettivo di acquistare 5 miliardi di Npl entro l’anno. Ancora in rosso doBank (-1,8%), mentre frena Cerved (-0,3%).
Tra le Small Cap vendite su Banca Intermobiliare (-3,5%), la cui assemblea ha approvato l’aumento di capitale da 91 milioni e nominato Matteo Colafrancesco consigliere. Arretra Banca Sistema (-2,9%), nonostante l’acquisizione del 100% di Atlantide.