Banche – Tentano un rimbalzo (+2,3%) con il calo dello spread

Il comparto bancario prova una rimonta a Piazza Affari. A mezz’ora dall’inizio delle contrattazioni il Ftse Italia Banche segna un rialzo del 2,3%, dopo i forti cali iniziati lo scorso venerdì, proseguiti lunedì ma attenuatisi ieri.

L’andamento è supportato dal restringimento dello spread Btp-Bund sotto i 290 pb dopo che ieri si era portato ben oltre questa soglia fino a raggiungere (e superare) nel corso della giornata i 300 pb. Il tutto dopo che sono emerse indiscrezioni di stampa, più o meno confermate, sul fatto il Governo potrebbe rivedere il rapporto deficit/Pil per il prossimo triennio nella nota di aggiornamento del Def.

Nello specifico, tale rapporto verrebbe fissato al 2,4% nel 2019, per poi scendere al 2,2% nel 2020 e al 2% nel 2021. Il tutto  dopo che nei giorni scorsi sembrava prevalere la linea rigida di mantenerlo al 2,4% nei tre anni considerati, andando anche contro le preoccupazioni degli esponenti della Commissione Europea.

Rimbalzano tutti i titoli del listino principale, con Intesa Sanpaolo (+3,2% a 2,18 euro), UniCredit (+1,9% a 12,66 euro), Banco Bpm (+4,8% a 2,06 euro), Bper (+3,1% a 3,88 euro), Mediobanca (+2,5% a 8,51 euro), Ubi (+2,7% a 3,32 euro). Identico copione nel Mid Cap con Popolare Sondrio (+2,8% a 3,30 euro), Mps (+2,3% a 2,11 euro), Creval (+2,9% a 0,1017 euro) e Credem (+1,8% a 5,71 euro). Tra le Small Cap spicca Carige (+5% a 0,0063 euro).