Poco prima delle 16:00 Milano corre in vetta alle borse europee, con il Ftse Mib in rimonta dell’1,1% dopo le perdite delle sedute precedenti. Positivi anche Ftse 100 di Londra (+0,5%), Cac 40 di Parigi (+0,5%) e Ibex 35 di Madrid (+1,1%) mentre Francoforte è chiusa per festività.
Apertura in rialzo dello 0,3-0,4%, nel frattempo, per Wall Street dove gli operatori tornano a concentrarsi sull’outlook dell’economia Usa e sulle prossime mosse della Fed, in attesa dei dati di venerdì sul mercato del lavoro a stelle e strisce.
Ieri il presidente della Fed Jerome Powell ha confermato il programma di graduale rialzo dei tassi di interesse, sottolineando l’outlook notevolmente positivo per l’economia Usa. Oggi invece Charles Evans, membro del Fomc, ha dichiarato che alzare i tassi di interesse a un livello leggermente restrittivo del 3 o 3,25% sarebbe coerente con l’attuale stato dell’economia Usa e il suo tasso d’inflazione. Intanto, nel primo pomeriggio, è stata diffusa la stima Adp sugli occupati nel settore privato non agricolo, in crescita (230 mila unità) oltre le attese (184 mila).
Dinamiche che sostengono il dollaro, nuovamente in rialzo nei confronti dell’euro a 1,153 e vicino a 114 yen. La moneta unica sconta anche i dati di settembre sulla crescita economica che, seppur positivi, continuano a segnalare una riduzione del ritmo di espansione. In flessione dello 0,2% anche le vendite al dettaglio nella zona euro nel mese di agosto.
In Europa il focus resta sull’Italia e sui suoi target finanziari che hanno suscitato critiche da parte della commissione europea in quanto ritenuti non conformi alle regole. Tuttavia, la graduale riduzione del deficit nel triennio annunciata ieri dal Governo è stata interpretata come una prima apertura verso una probabile negoziazione con Bruxelles. Il rapporto deficit/Pil, originariamente previsto al 2,4% per il prossimo triennio, dovrebbe infatti scendere al 2,2% nel 2020 e al 2% nel 2021.
Sull’obbligazionario si assiste dunque ad una parziale rimonta dei titoli di Stato italiani, specialmente sulle scadenze più a breve termine, mentre il rendimento del Btp decennale si riduce di 14 bp al 3,30% con uno spread dal Bund in calo di 7 bp a 285 punti base.
Tra le materie prime, scarsi movimenti per le quotazioni dell’oro, poco sopra i 1.200 dollari l’oncia, mentre arretra leggermente il petrolio con Wti e Brent rispettivamente a 74,9 e 84,6 dollari al barile prima dei dati settimanali Eia sulle scorte Usa che verranno diffusi nel pomeriggio.
A piazza Affari risalgono i bancari e le utilities, in particolare BANCO BPM (+2,6%) dopo la promozione di Berenberg da ‘sell’ a ‘hold’ ed ENEL (+3,4%) mentre in vetta al Ftse Mib si conferma RECORDATI (+4,1%) che avrebbe chiesto un finanziamento da 500 milioni a un pool banche per possibili operazioni di M&A. Deboli MONCLER (-0,6%), FERRARI (-0,2%) e LUXOTTICA (-0,6%). Ben intonate AZIMUT (+3,4%) e LEONARDO (+2,4%), positiva TELECOM ITALIA (+1,6%), il cui esborso complessivo nell’asta delle frequenze per il 5G ammonta a 2,4 miliardi.